giovedì 28 marzo 2013

I gabbiani del Lario

Alle ore 19:06 di mercoledì 13 marzo 2013, una fumata bianca dal camino della Cappella Sistina ha annunciato al mondo l’elezione del nuovo pontefice, Papa Francesco. Gli occhi di tutto il mondo erano puntati su questo camino, in particolare sul gabbiano che in quel momento si è posato su di esso, divenendo in pochi istanti una star.
Alcuni si sono spinti addirittura ad assegnare a questo uccello un segno di profezia sul nuovo Papa. Senza togliere la poesia di questo evento, voglio portare all’attenzione che se un Gabbiano reale si osserva in centro città è un fatto anomalo, dato che il suo habitat naturale dovrebbe essere la costa marina. Questa presenza nasconde un degrado ambientale che in parte si riscontra anche sul nostro Lario. Con questo post cercherò di parlare dei gabbiani che abitualmente o raramente frequentano il Lago di Como e come per il gabbiano del Vaticano scopriremo le cause che lo hanno portato a colonizzare non solo le città ma anche le nostre zone.
13 marzo 2013, un gabbiano reale immaturo posato sul camino della Cappella Sistina.
(immagine tratta dal web)

I gabbiani del Lario


In questi primi giorni di primavera il nostro lago è ancora rallegrato dal chiassoso ed acrobatico volo dei gabbiani, tra non molto una buona parte di loro raggiungerà le aree di nidificazione e sul Lario rimarrà solamente il Gabbiano reale, unica specie nidificante nelle nostre zone. Quest’anno, tra gli uccelli che normalmente trascorrono l’inverno sul Lario, vi è stata la presenza di alcuni gabbiani che normalmente sono difficilmente osservabili nelle nostre zone, come il gabbiano reale nordico e il gabbiano tridattilo.
Gabbiano tridattilo, marzo, Domaso (CO).
Gabbiano reale nordico, gennaio, Varenna (LC).
Con questo post non voglio certo fare una lezione di ornitologia o inoltrarmi nel difficile compito di descrivere i caratteri salienti di ogni singola specie, lascio questo incarico agli esperti di gabbiani, da parte mia è importante portare a conoscenza dei lettori alcune curiosità e approfondimenti di specie che vivono a stretto contatto con l’uomo.

Gruppo di  gabbiani comuni.

Il termine generico “gabbiano” si riferisce ad un gruppo di uccelli appartenente all’ordine dei Caradriformi e alla famiglia dei Laridi. In Italia questi uccelli sono rappresentati da 21 specie, alcuni di loro sono visitatori più o meno rari. Sul Lario le specie si riducono a 10, tra queste una avvistata solo una volta negli ultimi 15 anni.

Gabbiani comuni.
Visto l’esiguo numero di razze, la loro identificazione sembrerebbe facilitata, in realtà non è così, anzi, a volte è molto difficile distinguerle tra loro poiché il loro piumaggio varia a seconda dell’età e secondo la specie.
Questa complessità negli ultimi anni ha fatto crescere la passione per i Laridi, un gruppo di uccelli che non aveva mai riscosso un grande interesse nei birdwatchers ma che a seguito di molti ed importanti sconvolgimenti tassonomici ha suddiviso alcune sottospecie al rango di specie ed è ora uno dei settori più entusiasmanti dell’ornitologia.
Gabbiano reale, a destra un adulto e a sinistra un giovane del 1° inverno.
Spesso mi è stato chiesto: “perché una volta sul lago i gabbiani non c’erano, mentre adesso ce ne sono così tanti?”.
Questa osservazione è vera solo in parte, per l’occasione ho riletto un vecchio libro storico “Como e il Lario” di Giovanni Battista Giovio, scritto nel 1795.

Qui di seguito il testo integrale riportato nel libro:

Fra quelle canne depongon le uova que’ Lari, che in Toscana forse gabbiani, e noi appelliamo galledole(1), e i francesi mauve.
E’ incredibile quanto questi uccelli sieno ghiotti del pesce, e godano della tempesta e del vento. Veleggiano allora colle grandi ale, quando a ritroso, talora a seconda.
Vi fu chi pretese esser da quelli venuto il nome al Lario (2), fuvi pure, chi le confuse colle foliche, di qui pochissime si veggon fra noi. Altri opinò con eguale abbaglio, che tal nome al lago nostro procedesse dagli allori.

note
(1)(garigole è l’attuale forma dialettale locale che identifica i gabbiani)
(2)Benedetto Giovio* fralle inedite latine sue lettere ne ha una, che descrive il Lario. In essa leggiamo = Larius lacus…ita vocari coeptus est ex etrusco vocabulo, quasi princeps lacus, ab eo quod Lar etrusce principem sonat…praeterea Larius non a lauris… quibus frequentissimus est… nec etiam a Laro ave, quae ibi rarissima est…

L’amico Giancarlo Colombo, gentilmente ha tradotto il testo:
il lago Lario ... incominciò a essere chiamato così da una parola etrusca, come fosse un lago principe, per il fatto che Lar in etrusco significa principe... inoltre Larius non dagli allori... di cui è ricchissimo... e nemmeno dall'uccello Laro (gabbiano), che ivi è rarissimo...

*Giovio, Benedetto, nacque nel 1471 a Como dove morì il 3 ag. 1545 e fu sepolto con grandi onori nella cattedrale della città, nella quale si conserva ancora la sua epigrafe funeraria apposta dai figli nel 1556.

Gabbiani al tramonto
Se nel ‘500 Giovio riportava il fatto che il gabbiano era rarissimo sul Lario, in tempi più recenti il dottor Erasmo Buzzi nel suo Catalogo ornitologico della provincia di Como e della Valsassina edito nel 1870 scriveva:
5. Gavina (Larus Canus) Volg. Garigolon - Comunissimo e sedentario. Questa specie unitamente alla seguente è tanto comune sul nostro lago, che dicesi abbia dato origine a dargli il nome di Lario.
6. Gabbiano comune (Larus Ridibundus) Volg. Garigola - Comunissimo, e credo che qui nidifichi.
7. Gabbianello (Larus Minutus) Piuttosto raro. Alcuni se ne vedono in Settembre.

Come sosteneva Benedetto Giovio, il nome Lario non è collegato al termine latino Larius (gabbiano), come invece scrive erroneamente Buzzi, nello stesso tempo quest’ultimo però ci tramanda alcune interessanti osservazioni: conferma che all’epoca della stesura del suo catalogo nel 1870, la Gavina e il Gabbianello erano presenti sul Lario e il Gabbiano comune era diffuso. Nel catalogo non si fa nessun accenno al Gabbiano reale che ai giorni nostri è presente e nidificate sul lago.

Gruppo gabbiani reale presso il promontorio di Bellagio (CO).
Ma veniamo ai giorni nostri, i più comuni tra i nostri Laridi sono il Gabbiano comune, il Gabbiano reale e la Gavina, quest’ultima con una consistenza numerica più contenuta delle due specie precedenti.
Più discontinua è la presenza del Gabbiano reale pontico, del Gabbianello, dello Zafferano e del Gabbiano corallino.
Presenza  straordinaria è quella del Gabbiano reale nordico e del Gabbiano tridattilo (osservato nel 2009 e nel 2013), mentre accidentale è stata la presenza del Gabbiano di Sabine (osservato una sola volta nel 2005).
Gabbiani comuni.

GABBIANO COMUNE

Per cominciare partiamo dalla specie più diffusa: il Gabbiano comune Larus ridibundus

Gabbiano comune adulto, livrea primaverile.
Gabbiano comune adulto, livrea invernale.
Edgardo Moltoni nel suo scritto “L’etimologia e significato dei nomi scientifici” – Milano 1946 scrive a proposito del gabbiano comune:
“Comune, perché nella cattiva stagione è la specie più comune da noi, ridibundus, parola latina che significa pieno di riso, dal verbo latino rideo= io rido, a causa del suo grido che imita il ridere forte.”


Gruppo di gabbiani comuni alla foce del fiume Meria a Mandello del Lario (LC).

Questa specie anche se sul Lario non nidifica, vi trascorre la gran parte dei mesi dell’anno. Molti di questi uccelli utilizzano il lago solo come luogo per trascorrere la notte, al mattino infatti si trasferiscono lungo l’Adda raggiungendo i territori della pianura dove si alimentano nelle discariche del milanese e sui terreni agricoli. Per riportare un dato numerico sulla presenza di questi “pendolari”, durante il censimento tenuto il 13 gennaio 2013 al ponte sull’Adda a Lecco ne sono stati contati 5883 mentre transitavano verso sud per poi fare rientro alla sera.

Gruppo di gabbiani “pendolari” al ritorno sul lago per trascorrere la notte. Febbraio, Lecco.

Il gabbiano comune raggiunge la maturità sessuale al secondo anno di vita ed il suo piumaggio varia con il variare dell’età.

Le ali “sporche” e la banda nera sulla coda determinano l’immaturità dell’individuo.
I nostri gabbiani comuni in genere sono soggetti che si spostano per nidificare lungo le coste del mar Baltico e sulle coste Olandesi o Polacche.
Gennaio 2013, Domaso (CO), gabbiano comune con anello bianco con scritta nera (THWH) alla zampa destra. L’anello, oltre a individuare la località di provenienza dell’esemplare (Polonia), testimonia quanto questo gabbiano sia fedele all’area di svernamento, infatti l’individuo in questione è stato osservato anche l’inverno passato ( 2011-2012).

GABBIANO REALE -  Larus michahellis

Gabbiani reali adulti.
Sino a pochi anni fa molti grandi gabbiani del genere Larus erano raggruppati sotto il nome di Gabbiano reale Larus argentatus, (argentatusdal latino ornato d’argento, per via del suo  piumaggio superiore di colore grigio argenteo). A livello sottospecifico esistevano, tra gli altri, il L. a. argentatus, il L. a. michahellis ed il L. a. cachinnans. A seguito di molti studi tassonomici oggi possiamo trattare queste tre sottospecie come ben distinte e separate tra loro e grazie al contributo di molti birdwatchers, le possiamo identificare sul campo anche se con una certa difficoltà. Dopo anni di osservazioni si è visto come tutte e tre le specie siano presenti sul Lario.
Gabbiano reale adulto
Un tempo il gabbiano reale (Larus argentatus), viveva sulle coste marine, solamente all’inizio degli anni ‘70 ha iniziato a colonizzare le città costiere italiane dando il via ad un crescente fenomeno di urbanizzazione. Il motivo principale di questo fenomeno è rappresentato dalla presenza massiccia di rifiuti alimentari e soprattutto di discariche, dove questi uccelli, particolarmente adattabili, hanno la possibilità di trovare cibo in abbondanza, per questo motivo sono una presenza costante in città molto sporche e nelle discariche. 



Il gabbiano reale ha sviluppato nel tempo un atteggiamento molto aggressivo nei confronti degli altri volatili divenendo sempre più una specie dominante; sul Lario era presente un tempo solo come migratore occasionale, dagli anni ‘80 ha iniziato gradualmente a colonizzare il lago e ad adattarsi al punto tale di diventare sedentario e nidificante, la sua presenza è andata in crescendo divenendo un competitore alimentare di altre specie come quella del Nibbio bruno.


Sul Lario, il gabbiano reale nidifica sulle pareti rocciose a picco sul lago.
Pulcino di gabbiano reale, giugno, Bellagio (CO).



Il gabbiano reale ha 4 classi di età contraddistinte da piumaggi molto diversi tra loro. In età giovanile è un’impresa ardua distinguere il gabbiano reale nordico, il gabbiano reale pontico e lo zafferano. 
Se si considera inoltre la normale variabilità del piumaggio dovuta alla crescita individuale di questi uccelli, l’identificazione si fa più ardua ma nello stesso momento appassionate per i birdwatchers.








Confronto tra gabbiano comune e gabbiano reale.
Gabbiano reale, Domaso (CO), marzo 2013. 
L’anello individua la località di provenienza dell’esemplare: Lago Neuchatel, Svizzera, inanellato nel 2010.



GABBIANO REALE NORDICO - Larus argentatus

Gabbiano reale nordico adulto, marzo, Domaso (CO).
Il gabbiano reale nordico è tipicamente un gabbiano marino diffuso nel nord Europa, sul Lario la sua presenza è decisamente occasionale salvo l’inverno 2012-2013, dove questa specie è stata avvistata sia a Domaso che a Varenna.
Gabbiano reale nordico adulto, gennaio, Domaso (CO).
Questo gabbiano può essere confuso con il Larus michahellis dal quale si distingue per il colore delle zampe: rosa nel adulto di  L. argentatus, gialle nel adulto di L. michahellis. Il passaggio dal piumaggio giovanile al piumaggio adulto dura 4 anni. Nell’età giovanile, l’identificazione è molto difficile ma non impossibile.


Gabbiano reale nordico 3° inverno, marzo, Domaso (CO).
Gabbiano reale nordico, 1° inverno, Varenna (LC).
Due gabbiani reali a confronto, in primo piano un g. reale 2° inverno, in secondo piano un g. reale nordico 1° inverno.

GABBIANO REALE PONTICO - Larus cachinnans

La specie Gabbiano reale pontico (Larus cachinnans), ultimamente si è elevata da sottospecie del Gabbiano reale (Larus michaellis) a specie.

Da diversi anni pochi individui di gabbiano reale pontico vengono avvistati regolarmente sul Lario. La difficile identificazione di questo uccello porta ad un numero ridotto di osservazioni, pertanto si può dedurre che la sua presenza sia maggiore di quanto dichiarato.
Questo gabbiano si riproduce nella regione del Mar Nero e del Mar Caspio, ma il suo areale si estende a est nell'Asia centrale fino alle propaggini nord-occidentali della Cina. In Europa si è insediato in Polonia e nella Germania orientale. Alcuni gruppi di questi uccelli migrano a sud fino a raggiungere le zone mediterranee e l'Italia.


ZAFFERANO - Larus fuscus

Lo Zafferano si distingue dal Gabbiano reale per il colore più scuro delle sue ali.


In questa immagini a sinistra vediamo un Gabbiano reale mentre a destra vi è un Zafferano. 
Dicembre, Abbadia Lariana (LC).
Lo zafferano è un migratore di lunga distanza, sul Lario ne si osservano con regolarità pochissimi individui.
Durante la nidificazione questo uccello frequenta le coste marine europee, il mar Baltico e le coste della Finlandia e Danimarca. Questa specie, per raggiungere l’Italia, compie spostamenti notevoli, a volte raggiungendo i tremila chilometri.


GAVINA - Larus canus

Gavina adulta, marzo.
La gavina ha una dimensione ridotta rispetto al gabbiano reale e superiore rispetto al gabbiano comune. Questo uccello si riproduce lungo le coste del nord Europa e sul Lario giunge nel mese di novembre per poi ripartire verso marzo.  
Gavina immaturo, marzo.
La gavina si può osservare frequentemente posata sui pali degli attracchi dei battelli, si aggrega di sovente ad altri Laridi, soprattutto al gabbiano comune ed al gabbiano reale.
Le tre classi di età della gavina.


GABBIANO CORALLINO - Larus melanocephalus

Sul Lario in tarda estate si possono osservare pochi individui di Gabbiano corallino in particolare soggetti quasi sempre immaturi.
Gabbiano corallino immaturo, ottobre, Pian di Spagna (CO).
Questa specie si trova frequentemente in Europa centrale, Mediterraneo e Mar Nero. In Italia nidifica solo dal 1978 nelle Valli di Comacchio (FE).
Gabbiano corallino adulto, aprile, prov. Ferrara.
Il Gabbiano corallino presenta dimensioni simili al Gabbiano comune e si caratterizza per il “cappuccio” di piume sul capo leggermente più esteso e la punta delle ali bianca rispetto al g. comune.
Gabbiano corallino adulto, maggio, prov. Ferrara.


GABBIANELLO - Larus minutus

Il Gabbianello è il più piccolo tra i gabbiani europei, il suo nome scientificominutus” si riferisce alle sue piccole dimensioni, tra tutti i gabbiani è il più piccolo, pertanto risulta facilmente identificabile.
Gabbianello adulto, dicembre, Lago di Olginate (LC).
Questa specie è in grado di resistere ai climi più rigidi dell’Europa settentrionale, Russia e Finlandia, dove abitualmente vive e nidifica. Sverna in Italia principalmente in Sicilia, Sardegna e le coste tirreniche. Occasionalmente qualche raro individuo di questa specie sverna sul Lario ma è durante le migrazioni che è più facilmente osservabile sul nostro lago.

Gabbianello immaturo, novembre, Mandello del Lario (LC).

GABBIANO TRIDATTILO Rissa tridactyla


Gabbiano tridattilo, marzo, Domaso (CO).
Come detto precedentemente questo gabbiano è da considerare specie rara per il Lario, negli ultimi 15 anni ci sono state solamente due osservazioni.
ll gabbiano tridattilo è una specie nordica con abitudini tipicamente pelagiche, infatti trascorre la stragrande maggioranza della sua vita in mare aperto e si contraddistingue da una tecnica di volo molto agile che gli consente di compiere movimenti accuratamente controllati e di volare anche in condizioni di vento forte. Il perfetto controllo dell'atterraggio gli consente di posarsi sulle sporgenze delle falesie dove costruisce il nido, formando delle colonie di grandi dimensioni.

Il Gabbiano tridattilo nidifica lungo le coste del Canada centro-settentrionale, della Groenlandia, dell'Islanda, dell'Europa occidentale e settentrionale e della Russia artica.





Per completare la descrizione dei gabbiani del Lario, dovrei parlare anche del rarissimo Gabbiano di Sabine che ha visitato il nostro lago solo una volta nel 2006, purtroppo non ho ancora avuto la fortuna di incrociarlo nel corso delle mie uscite, prometto di dedicare un post specifico su questo blog nel caso mi capitasse questa opportunità. 

Una precisazione: oltre alla famiglia dei Laridi, esistono anche altre famiglie di uccelli con caratteristiche e abitudini molto simili ai gabbiani, sto parlando di sterne e di stercorari, ma di questi ne parleremo in seguito.

sabato 23 marzo 2013

Attività di studio: i censimenti.

Le attività di un birdwatcher sono cadenzate durante l’anno da ricerche e studi sull’avifauna. Molti sono gli impegni che coinvolgono questo mondo di appassionati, come ad esempio il censimento invernale degli uccelli acquatici denominato IWC (International Waterbird Census, IWC Italy), che si svolge nel mese di gennaio. Questa attività costituisce un importante monitoraggio ornitologico che coinvolge molti volontari che hanno la passione e la capacità tecnica nel riconoscere le varie specie di uccelli acquatici.
Moretta ♀, Pian di Spagna (CO).

Fistione turco ♂, Laghetto di Piona (LC).

Moriglione ♂, Laghetto di Piona (LC).

Sempre a gennaio, l’attività ornitologica prevede la raccolta dati per l’atlante delle specie svernati in Italia e in modo più dettagliato nella provincia di Lecco.
Svasso piccolo, Laghetto di Piona (LC).
Il 9 marzo è stato il giorno del censimento dell' Aquila e Gipeto nel Parco Nazionale dello Stelvio. Questa occasione ha permesso di ritrovare vecchi amici e farne di nuovi. Quest’anno ricorderò questo censimento con soddisfazione poiché ho osservato un gruppo di aquile reali composto da nove individui immaturi, un fenomeno particolarmente raro.

Il 23 marzo è stato il turno del monitoraggio dello smergo maggiore sul Lago di Como. Di quest’anatra ne ho già parlato precedentemente nel post "lo smergo maggiore".
Smergo maggiore ♂, Laghetto di Piona (LC).
Durante il censimento, la mia zona di osservazione è stata la sponda orientale del Lario (tratto Colico-Varenna). Al termine dell’osservazione ho riportato i seguenti dati: individui osservati 37 di cui 14 coppie.


I censimento ha visto più ricercatori presenti in contemporanea sul campo. Il conteggio complessivo riguardante il Lago di Como ha riportato i seguenti dati: 44 coppie, 15 femmine solitarie, 2 maschi adulti solitari, 2 maschi immaturi.

Per un appassionato di ornitologia è fondamentale approfondire la conoscenza del proprio territorio attraverso le varie mutazioni comportamentali degli uccelli che rappresentano degli importanti indicatori ambientali; fermarsi infatti al solo “guardare gli uccelli” sarebbe un’incomprensibile superficialità.

Con l’inizio della primavera ci attendono altri impegni, tra questi ricordo gli studi sulla migrazione primaverile e sulla nidificazione, pertanto invito i miei lettori a non perdere di vista il mio blog nei prossimi mesi.