martedì 25 settembre 2012

L’album dei ricordi: la cincia mora.

In questo mese un evento ha risvegliato in me un ricordo d’infanzia legato alla cincia mora, piccolo passeriforme tipico delle foreste di conifere, utilizzato “purtroppo” come divertimento per noi bambini.

Quanto descrivo risale agli anni ’60, in quegli anni noi giovani ragazzi a differenza di oggi non passavamo il nostro tempo libero davanti al televisore o ai videogiochi, ma il nostro luogo di ricreazione erano le vie del paese. A settembre  si scatenava una sorta di frenesia causata dallo spostamento migratorio delle cince more e tra noi bambini iniziava una sorta di competizione tra chi riusciva per primo a catturare e ad ingabbiare l’ambito uccellino (pratica oggi severamente vietata dalla legge). Dopo la cattura si trattava l’animale con tutte le massime cure del caso, ma era pur sempre tristemente privato della libertà.
Crescendo, la maggior parte di noi ragazzi abbandonava questa usanza, ma alcuni, come nel mio caso, maturavano la passione dello splendido hobby quale è il birdwatching che si basa sull’osservazione degli uccelli liberi in natura.

Nonostante questo, la passione e la nostalgia dei tempi passati riaffiorano in me ancora oggi quando passeggiando per le vie del paese avverto il caratteristico verso della cincia mora.


Cincia mora
La Cincia mora, scientificamente chiamata  Periparus ater, è conosciuta con il termine “zi-zi” in dialetto varennese, locuzione derivante dal tipico verso di richiamo intraspecifico di questo uccello.

I richiami sono bassi, esili "uiitsi-uiitsii" o  "ciioi-ci-ciioi". Il canto è un gorgheggio “ciioi-cioi-cì, ciioi-cioi-cì, uiitsi-uiitsi".

La cincia mora vive in boschi di conifere, ma spesso la si può trovare nei parchi e giardini di tutta Europa, in Asia e in Africa settentrionale. In Italia è sedentaria e nidificante. É una migratrice regolare che effettua spostamenti a volte di tipo invasivo che interessano zone normalmente non frequentate da questa specie.

La cincia mora vive in boschi di conifere, ma spesso la si può trovare nei parchi e giardini di tutta Europa, in Asia e in Africa settentrionale. In Italia è sedentaria e nidificante. É una migratrice regolare che effettua spostamenti a volte di tipo invasivo che interessano zone normalmente non frequentate da questa specie.

Questo uccello è molto vivace, vola continuamente da un albero all’altro alla ricerca di insetti, bacche e pinoli a volte appendendosi a testa in giù.

Il nido spesso viene costruito nelle cavità degli alberi e dei muri dove la femmina cova anche dalle 8 alle 10 uova per circa 14-16 giorni. I piccoli vengono nutriti da entrambi i genitori.

L’inverno, come per molte altre specie, è la stagione dove sopravvivere è difficile, la prolificità delle cince sopperisce al basso tasso di sopravvivenza nel primo anno di vita che pare sia all’incirca il 20% (mortalità dell’80%).

Ora che  questa deplorevole usanza di privare della libertà questo simpatico uccellino rinchiudendolo in una gabbia è quasi scomparsa, con la tecnica del "Birdgarden" si può condividere il proprio giardino con diversi uccelli, tra le quali la cincia mora.



Il "Birdgarden", letteralmente "Giardino per gli uccelli", consiste nel progettare e mantenere uno spazio verde a beneficio dell'avifauna. Per raggiungere questo obiettivo si pratica la piantumazione di arbusti che forniranno a questi uccelli un rifugio notturno e bacche a sufficienza per la loro sopravvivenza.
Il progetto del birdgarden prevede la presenza di un’apposita mangiatoia, utile nel corso dei mesi invernali, dove gli uccelli possono rifornirsi di cibo.

E’ importante sottolineare che questa attività potrebbe comportare dei rischi importanti quali eventuali predatori come i gatti che potrebbero essere facilitati nella cattura degli uccelli se la mangiatoia non è adeguatamente posizionata, inoltre il cibo offerto a questi uccelli deve essere il più naturale possibile come ad esempio noci, pinoli, semi di girasole o le apposite palline composte di grasso e semi. E’ di fondamentale importanza evitare di offrire cibi contenenti dolcificanti come il cioccolato che porterebbe a morte certa se ingerito da questi piccoli animali.

Cincia mora
Cinciallegra sulla mangiatoia da giardino 

Cincia bigia
Cinciarella

Passera d'Italia

Verdone in visita alla mangiatoia
Quando nevica è di vitale importanza che nella mangiatoia sia sempre presente del cibo.



sabato 22 settembre 2012

Primo giorno d'autunno

Equinozio d'autunno, oggi alle 14:49

venerdì 14 settembre 2012

mercoledì 5 settembre 2012

Gli abitanti delle zone umide: i Rallidi.

Le zone umide sono ambienti ad elevata biodiversità e rappresentano l’habitat elettivo per numerose specie vegetali e animali poiché in esse è rilevante la presenza di risorse alimentari e nello stesso tempo offrono condizioni favorevoli per il rifugio. In particolare, per gli uccelli, le aree umide costituiscono una delle principali aree di nidificazione, svernamento e sosta durante le migrazioni.

Il Lago di Pusiano, situato tra le provincie di Como e Lecco, costituisce per l’avifauna un’importante zona umida di acqua dolce. Oltre agli uccelli stanziali in questo importante habitat durante la migrazione si possono osservare altri visitatori quali ad esempio, anatidi, limicoli, ardeidi e rallidi. Proprio quest’ultima famiglia, i Rallidi, è tema del post odierno, a seguito di una fortunata giornata nella quale ho potuto osservare questi elusivi uccelli.
Ambiente tipico dei Rallidi.
I Rallidi sono una famiglia di uccelli appartenete all’ordine dei Gruiformi che comprende numerose specie caratteristiche degli ambienti umidi e di palude. Questa famiglia in Italia è rappresentata da diverse specie tra le quali: il Porciglione, il Voltolino, la Gallinella d’acqua, la Schiribilla, la Schiribilla grigiata, la Folaga, il Re di quaglie e il Pollo sultano. Per quanto riguarda la loro presenza sul territorio si può dire che la Schiribilla grigiata è molto rara in Italia, Il Re di quaglie è tipico dei prati umidi anche di montagna e il Pollo sultano è presente solamente in Sardegna e Sicilia. 
I Rallidi sono dotati di zampe e dita molto lunghe che permettono loro di spostarsi in modo efficace tra le erbe palustri. Questi uccelli non presentano una spiccata propensione per il volo, preferendo correre al riparo nella vegetazione in caso di pericolo, hanno abitudini schive e raramente si mostrano in acque libere ad eccezione della gallinella d'acqua e della folaga, che spesso sostano allo scoperto.


Il Voltolino Porzana parva, è un migratore regolare poco comune in Italia e di difficile osservazione a causa delle sue abitudini schive. Questa specie nidifica nelle zone umide d’Europa, dalle regioni meridionali della Scandinavia fino alle coste settentrionali del Mediterraneo, oltre che in Asia centrale e occidentale. Sverna in Africa orientale, spingendosi a sud fino al Sudafrica.

Voltolino, settembre, Lago di Pusiano.

La Schiribilla Porzana parva, è regolarmente presente durante le migrazioni, con pochi individui. Condivide insieme al Voltolino le stesse abitudini uscendo raramente allo scoperto. Questa specie è distribuita durante il periodo della nidificazione prevalentemente nelle regioni comprese tra l'Europa orientale e la Siberia occidentale. L’areale di svernamento delle popolazioni del Paleartico occidentale si estende tra la costa mediterranea dell’Africa e le regioni subsahariane, raggiungendo ad Est le zone umide che si affacciano sul Golfo Persico.

Nonostante sia protetta in tutta Europa, l’andamento demografico di questa specie è negativo in molti paesi, soprattutto a causa della perdita o modificazione degli habitat di nidificazione. La Schiribilla infatti appare estremamente vulnerabile alla distruzione o al danneggiamento degli habitat occupati, ivi inclusi l’incendio e il taglio periodico dei fragmiteti.
Giovane di Schiribilla, settembre, Lago di Pusiano.

Il Porciglione Rallus aquaticus, è una specie elusiva, il suo piumaggio striato lo rende particolarmente difficile da avvistare nelle zone umide in cui vive. La sua presenza è segnalata dal verso caratteristico, una sorta di grugnito che l’uccello è solito emettere con frequenza, soprattutto all’alba e al tramonto.

Il nome comune del Porciglione deriva dal suo verso, simile a quello emesso da un maiale quando viene catturato o disturbato.


Il Porciglione vive nei canneti situati tra l' Europa occidentale e l'Asia centrale. È nidificante e svernante in Italia. Se un tempo questa specie era diffusa, ad oggi a causa della distruzione dei suoi habitat naturali, è in forte contrazione.
Porciglione, settembre, Lago di Pusiano.

La Gallinella d’acqua Gallinula chloropus è una specie comune. Questo uccello è presente in tutta Europa. In Italia è presente sia come nidificante che svernante.

Gallinella d'acqua, settembre, Lago di Pusiano.

La Folaga Fulica atra è una specie molto diffusa e tra gli uccelli acquatici è una delle più comuni. La Folaga è distribuita su un vasto territorio che comprende l'Europa centrale ed orientale, l'Africa settentrionale e la Siberia. È nidificante in Italia e nel corso dell’inverno la popolazione di questi uccelli aumenta in modo considerevole in seguito all’arrivo di contingenti provenienti dal nord Europa.

Folaga