Oggi, 20 giugno, precisamente alle ore 21:44 inizia l’estate astronomica. Siamo nella stagione che meglio si presta a vivere la montagna con lunghe e salutari passeggiate tra i profumati boschi di conifere. Camminare significa anche osservare e ascoltare i vari suoni della natura come il fruscio del vento tra le fronde degli alberi o i vari cinguettii degli uccelli sempre attivi a delimitare il proprio territorio. Di questi amici alati oggi voglio parlare dell’Organetto un allegro e vocifero passeriforme che vive nelle nostre montagne.
Organetto (Acanthis flammea), giugno, Alpi Lombarde. |
L’Organetto (Acanthis flammea) è un piccolo uccello appartenete all’ordine dei Passeriformi e alla famiglia dei Fringillidi. Il suo nome scientifico flammea deriva dal latino flammeus=color fiamma, fiammeggiante per il suo colore rosso sanguigno della fronte e nel maschio anche nel petto in abito riproduttivo.
Maschio riproduttivo di Organetto, giugno, Alpi Lombarde. |
Femmina di Organetto, giugno, Alpi Lombarde. |
Il curioso nome comune di Organetto può invece derivare dallo strumento musicale Organetto chiamato anche fisarmonicha diatonicha*, o, come scrisse l’ornitologo Moltoni: Organetto, forse per il continuo ed armonico canto, che ricorda il suono dell’organetto (piccolo organo).
Non saprei dire quale sia esattamente lo strumento musicale che diede il curioso nome al nostro Acanthis flammea. Curioso invece osservare che il lessico popolare chiama questo uccello ciciarin=chiacchierino. Lascio al lettore a quale fonte etimologica propendere e per far questo, vi propongo una registrazione, del suo canto.
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Organetto, febbraio, provincia di Como. |
Abbandoniamo questo “intermezzo musicale” per riprendere il discorso biologico su questa specie. L’Organetto è distribuito nel Paleartico occidentale in un vasto areale che comprende la gran parte dei paesi dell’Europa centro-settentrionale, la Norvegia e i Paesi Baltici con la forma tipica Acanthis flammea flammea, mentre la sottospecie Acanthis flammea cabaret è presente nel Regno Unito e nelle regioni dell’Europa centro-occidentale ed orientale. In Italia l’Organetto è nidificante e sedentario lungo tutto l’arco alpino. Sui monti lariani è pressoché sedentario o al massimo compie degli spostamenti altitudinali durante i mesi invernali.
L’Organetto nel periodo non riproduttivo è molto sociale e utilizza spesso versi di contatto con i suoi conspecifici. Novembre, Provincia di Lecco. |
L’alimentazione dell’Organetto è basata principalmente su semi, germogli e bacche. Durante la stagione riproduttiva integrano la dieta anche con piccoli insetti. |
L’habitat preferito dell’Organetto è rappresentato da formazioni boschive rade, arbusteti di Ontano o lariceti adiacenti a prati e pascoli. La maggior parte della popolazione nidifica tra 1500 e 2300 m.
Tipico ambiente dell'Organetto. |
Questo uccello ci racconta anche una storia molto particolare e speciale che riguarda il Civico Museo Ornitologico di Varenna, intitolato al suo fondatore Luigi Scanagatta, che a breve riaprirà dopo un importante lavoro di restauro che si è reso necessario a causa di anni di abbandono e incuria.
La collezione Scanagatta fu realizzata sul finire degli anni cinquanta del secolo passato, dopo che Luigi Scanagatta nel 1956 salì agli onori della cronaca nazionale per aver partecipato all'allora famosa trasmissione televisiva - Lascia o raddoppia? - condotta dal giovane presentatore Mike Bongiorno presentandosi in tre materie: Malacologia, Flora alpina e Ornitologia. Luigi dopo questa esperienza televisiva divenne il punto fermo locale per ogni curiosità naturalistica e in breve tempo, con l’aiuto della Pro Loco varennese, nacque il museo. Pochi però sanno che fu proprio un Organetto dal particolare piumaggio albino a dare il via all’esperienza museale caratterizzata da un’ampia raccolta di esemplari.
Luigi Scanagatta concorrente alla trasmissione televisiva "Lascia o raddoppia" - 1956. |
Non intendo dilungarmi sulla figura di Scanagatta, ne avevo già accennato su questo blog LINK e per chi volesse ulteriori informazioni sulla sua biografia, rimando a questo LINK .
Invece vorrei soffermarmi su quanto accadde circa cinquant’anni fa quando, da curioso adolescente quale ero, già appassionato al mondo dell’ornitologia, potei accedere allo studio del Maestro Luigi Scanagatta, un luogo affascinante ricco di reperti e di un’immensa libreria dai molti volumi riguardanti ogni settore naturalistico. Luigi era un personaggio particolare; già la sua corporatura robusta era sufficiente ad intimorire chiunque e, ancor di più, il suo modo di fare un po’ burbero. Bastava però che l’argomento della conversazione con lui virasse sul mondo naturale, che i suoi occhi si illuminavano!
Fu proprio la mia curiosità giovanile ad indurmi un giorno a porre questa domanda: “Quale fu il primo uccello che diede vita alla collezione del museo?”La risposta giunse senza esitazione. Luigi mi raccontò che un giorno un suo amico farmacista di Mandello, anche lui abile erborista, si presentò da lui con uno strano uccello che non era stato in grado di riconoscere. Luigi invece lo riconobbe immediatamente (il nostro Organetto appunto!) e come, aveva fatto già altre volte, sequestrò l’uccello morto per inviarlo al Museo di Scienze Naturali di Milano. Il suo intento era infatti quello di ricostruire le molte collezioni andate distrutte a causa dei bombardamenti della seconda guerra mondiale. Fu l’allora presidente della Pro Loco di Varenna, nonché medico condotto del paese, che, prendendo spunto da questo lodevole intento, propose a Luigi di creare lui stesso un museo locale.
Ora è d’obbligo un chiarimento. Sarebbe impensabile ai giorni nostri anche solo considerare la possibilità di realizzare una collezione naturalistica soprattutto dal punto di vista protezionistico. Ma se consideriamo che a metà del secolo scorso solamente nella provincia di Lecco erano presenti circa un’ottantina di impianti di cattura (roccoli, bresciane e copertoni) a scopo alimentare, le cose cambiano. Sacchi di uccelli raggiungevano giornalmente i mercati di Lecco o Milano e sulla moltitudine di uccelli uccisi, quelli un pò strani finivano nelle mani di Scanagatta, il quale contraccambiava con forniture di decotti curativi per la salute, altro settore nel quale la sua conoscenza era davvero molto profonda. Dunque tutti gli uccelli appartenenti alla collezione Scanagatta sono stati inizialmente catturati ed uccisi per uno scopo diverso da quello culturale.
Gli impianti di cattura degli uccelli con reti per scopo alimentare furono in funzione fino al 1968. Questa pratica fu vietata con l'introduzione della legge 799/1967. Con diverse interpretazioni però questi impianti proseguirono la loro attività per la cattura di uccelli vivi usati come richiami vivi negli appostamenti di caccia. La Direttiva europea sulla tutela della fauna selvatica e la legge statale 157/92 sulla caccia, che avrebbero dovuto vietare l’utilizzo di questi impianti, sono state a lungo oggetto di deroghe e si è dovuto attendere l’ordinanza n.6194 del 12 dicembre 2019 per la quale il Consiglio di Stato chiuse di fatto la vicenda lombarda (ma con rilievo nazionale) della cattura dei piccoli uccelli a fini di richiamo. E da allora 12.700 uccelli selvatici del territorio lombardo, destinati ad essere richiami vivi per la caccia da appostamento, sono liberi di volare.
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*L'organetto è uno strumento musicale aerofono a mantice ad ancia libera, fu inventato nel 1829 a Vienna da Cyrill Demian, ma si diffuse come strumento della musica tradizionale solo alla fine del secolo scorso. La sua presenza permise ai repertori più arcaici della musica popolare di sopravvivere, in quanto sostituì con successo le cornamuse che fino a poco tempo prima erano al centro delle feste paesane e della danza tradizionale. Alla fine del secolo scorso l’organetto diventò il padrone delle sale da ballo cittadine dove si stavano imparando nuove danze fino allora sconosciute: il cosiddetto “Liscio”. La sua storia cittadina, però, fu molto breve – una decina d’anni – in quanto le fabbriche italiane e tedesche avevano inventato dapprima la Fisarmonica Semitonata (una sorta d’ibrido tra organetto e fisarmonica) e in seguito – negli anni trenta circa – la moderna Fisarmonica Cromatica.
da: https://www.organetto.net/
Bibliografia:
Moltoni E., L'etimologia ed il significato dei nomi volgari e scientifici degli uccelli italiani. 1946
Brichetti P. & Fracasso G., 2015, Ornitologia italiana, Vol 8. Oasi Perdisia Editore, Bologna.