Il 22 dicembre 2019, alle 04:19 UTC (05:19 ora italiana) si archivia l’autunno e inizia l’inverno. Le peppole, uccelli dalle dimensioni circa di un passero, hanno migrato verso sud-ovest dalle loro aree estive, situate nei boschi del Nord-Europa e della Siberia e, ad intervalli irregolari, capita anche nelle nostre zone, che arrivino grossi stormi, come fossero vere e proprie “invasioni”. Questo fatto si ripercuote anche sui raggruppamenti serali ai dormitori che, in alcuni casi, possono ospitare anche diversi milioni di questi uccelli. I voli degli stormi, alla ricerca del luogo dove trascorrere la notte, sono uno degli spettacoli naturali tra i più affascinanti. Spesso questi dormitori sono all’interno dei centri abitati e in questi giorni è possibile osservarne uno a Mandello del Lario (LC), stimato in diverse centinaia di individui.
Un volo di peppole (Fringilla montifringilla) stanno raggiungendo il dormitorio serale. Dicembre, Mandello del Lario (LC). |
Per chi non fosse particolarmente esperto di ornitologia, ecco una breve descrizione della protagonista di questo post: la Peppola.
Peppole in raggruppamento prima di infilarsi nel folto dei rami di qualche conifera per trascorrere la notte. Dicembre, Mandello del Lario (LC). |
La Peppola (Fringilla montifringilla) appartiene all’ordine dei Passeriformes ed alla famiglia dei Fringillidae. Uccello dal comportamento e abitudini molto simili al Fringuello (Fringilla coelebs), la si può considerare una “versione” settentrionale di quest’ultimo, infatti anche nel gergo dialettale la Peppola, in alcune località lombarde, viene chiamata “franguen dè muntagna” = fringuello di montagna o più semplicemente “montano”, “montanello”. Anche il nome scientifico montifringilla, nome composto da due voci latine montis=montagna e fringilla=fringuello (letteralmente fringuello di montagna) gli fu assegnato nel XVI secolo dal naturalista svizzero Conrad Gessner* e utilizzato in seguito anche dal famoso Linnèo. Più incerta è l’origine del nome volgare Peppola. L’ornitologo Edgardo Moltoni lo attribuisce ad origine onomatopeica derivante dal suo richiamo di contatto che utilizza insistentemente quando è in gruppo.
Il richiamo della peppola. - Registrazione di Lars Edenius, XC439403. www.xeno-canto.org
Peppola maschio a sinistra, a destra Fringuello maschio. |
La Peppola è una specie monotipica a distribuzione eurasiatica, nel Paleartico occidentale, ampiamente distribuita nella penisola scandinava, in Finlandia e in Russia settentrionale. Irregolarmente presente nei paesi dell’Europa centro-occidentale.
Distribuzione europea della Peppola. In verde l’area di nidificazione, in beige quella di trasferimento e in blu quella di svernamento. |
Tutte le popolazioni sono migratrici e svernano al di fuori dell’areale riproduttivo. Gli uccelli europei si dirigono principalmente verso sud-ovest in autunno. L'estensione dei movimenti post-riproduttivi è fortemente influenzata dalla disponibilità di cibo, che provoca forti variazioni locali del numero di soggetti svernanti e, soprattutto nell'Europa centro-meridionale, determina fenomeni invasivi che possono concentrare in uno stesso sito milioni di individui. In Italia la Peppola è migratrice regolare di doppio passo ed è legata principalmente ai rilievi dell’arco alpino, sostando nelle faggete, nei boschi di ontano e di betulla alla ricerca di nutrimento. Rarissime le segnalazioni di nidificazione in Italia, la maggior parte provenienti dalle Alpi centrali. Una di queste fu fatta nel 1930 presso il rifugio Grassi – Pizzo dei tre signori - (BG) dal Moltoni. La peppola nelle sue abituali zone di nidificazione fa una covata all’anno, raramente due, deponendo da 5 a 7 uova. Occupa campi coltivati a riposo o terreni incolti durante lo svernamento. La sua alimentazione si basa soprattutto di semi, bacche, e piccoli invertebrati.
Maschio di peppola mentre si alimenta con le bacche del sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia). Novembre, provincia di Lecco. |
Lo studio tramite l'inanellamento degli uccelli ha tracciato in linea di massima i paesi d’origine delle peppole che arrivano in Italia, identificando la loro provenienza in una vasta area geografica che spazia dalle coste occidentali del Regno Unito e Francia alla Scandinavia fino ad aree siberiane. Non è quindi un migratore a lungo raggio e non necessita di raggiungere aree tropicali o equatoriali per svernare.
Mappa riguardante i movimenti delle peppole inanellate all’estero e riprese in Italia. Fonte: Atlante della Migrazione degli Uccelli in Italia (ISPRA). |
Nella Peppola i sessi sono contraddistinti da dimorfismo sessuale. Il maschio, principalmente in primavera, ha colori accesi e vivaci mentre la femmina mostra un piumaggio più dimesso e meno evidente anche se sommariamente simile a quello del maschio. I giovani ed i subadulti assomigliano alla femmina. La caratteristica che contraddistingue la peppola dal fringuello è il groppone bianchissimo che risalta in ogni suo movimento. Questo passeriforme ha dimensioni di cm 14-16, un’apertura alare di cm 25-27 e una massa corporea di g 23-29. Una peppola inanellata è stata ricatturata dopo ben 14 anni e 8 mesi. E’ un evento straordinario! L’aspettativa di vita infatti è molto più bassa essendo le peppole soggette a forti perdite per cause di vario genere.
Peppola: maschio e femmina |
La peppola è un uccello territoriale e solitario. Durante la nidificazione, le migrazioni e lo svernamento diventa incredibilmente sociale, riunendosi in stormi a volte immensi. In questo modo capita di osservare la sera dormitori con diverse migliaia di esemplari frammisti ad altri fringillidi.
Lo stormo di peppole si apprestano al dormitorio, dicembre Mandello del Lario (LC). |
I rami spogli si ornano di uccelli come fossero foglie.
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Spesso al dormitorio si aggregano altri passeriformi. Nella foto cardellini (Carduelis carduelis) e verdoni (Chloris chloris). |
L’abitudine di radunarsi nei dormitori non è una prerogativa della peppola. Più o meno tutti gli uccelli fuori dal periodo riproduttivo si uniscono in raggruppamenti chiamati in gergo ornitologico roost.
Gennaio, cormorani (Phalacrocorax carbo) presso un dormitorio in Alto Lario. |
Il roost è un termine che indica un raggruppamento di un gran numero di individui per funzioni diverse, di seguito indicate:
- protezione dai predatori: i segnali di allarme degli individui più attenti possono funzionare da avvertimento per tutto il branco. La forza del numero diminuisce la probabilità che il singolo finisca vittima di un predatore. Gli individui competono per le posizioni centrali all’interno del roost, le più sicure.
- protezione dalle intemperie: il luogo scelto per il roost è in genere posto in luoghi riparati dai venti, in situazioni climatiche più favorevoli rispetto al restante territorio (protezione termica) e in presenza di boschi di resinose (protezione visiva e dalle correnti d’aria). La presenza di tanti individui riuniti vicini tra loro aiuta a proteggersi dal freddo.
- scambio di informazioni: alcuni uccelli sono più efficienti nel reperire il cibo. Gli individui giovani o meno esperti hanno l’opportunità di seguire i loro compagni più abili ed apprendere dove si trovano le migliori aree di alimentazione che non necessariamente sono vicine al dormitorio.
I dormitori non sono usati solo per trascorrere la notte. Specie notturne come i Gufi comuni fanno dormitori diurni, composti da decine di individui, spesso posti all’interno della chioma degli alberi, ben mimetizzati e difficili da vedere.
Dormitorio di Gufo comune (Asio otus). Questi roost spesso sono composti da qualche decina di esemplari. Gennaio, provincia di Lecco. |
La peppola fu protagonista nell’inverno del 2004-2005 del più grosso roost mai registrato in Italia con una concentrazione stimata tramite conteggi fotografici, in 1,5-3 milioni di individui. Questo evento ebbe luogo nella Val Vigezzo, una valle delle Alpi che parte ad est di Domodossola, collegando questo territorio in provincia di Verbania con Locarno, località svizzera sul Lago Maggiore. Fortunatamente ebbi la fortuna di visitare questo luogo ed assistere all’arrivo serale dell’enorme massa di uccelli provenienti dalle aree di alimentazioni, poste anche a notevole distanza. Fu un’esperienza unica ed indimenticabile.
Peppole in dormitorio, Val Vigezzo (VCO), Febbraio 2005. |
Concludo invitando chi ha la sensibilità all’osservazione della natura di andare ad assistere all’arrivo serale al dormitorio. Tuttavia non dimentichiamoci di essere sempre delicati e di evitare qualsiasi disturbo. Poiché il roost si forma al tramonto, se disturbati, agli uccelli resta poco tempo di luce per trasferirsi eventualmente altrove.
Speriamo quindi che, durante questo periodo di feste prolungate, venga sempre meno la brutta abitudine di far esplodere i botti. Infatti i forti rumori sono deleteri per la pacifica convivenza nelle nostre città di molte specie animali.
Le caldi luci del tramonto tingono di rosa la Grigna e la luna illumina il crepuscolo serale. La colonna sonora, realizzata dal chiacchiericcio delle peppole oramai ben nascoste all’interno della vegetazione, accompagna una coppia di innamorati seduta ad ammirare il crepuscolo sul lago.
Il “chiacchiericcio” delle peppole al dormitorio. Registrazione di Bernard BOUSQUET, XC509262. www.xeno-canto.org/509262.
* Gesner, Konrad von-
medico e naturalista svizzero (Zurigo 1516-1565). Versato in tutte le scienze, dalla filologia alla medicina, fu uomo di grande erudizione; in generale tuttavia si rivolse al mondo naturalistico; compì escursioni di studio sulle Alpi, interessandosi della flora e della fauna. Dall'osservazione diretta trasse intuizioni circa il rapporto tra la variabilità delle entità sistematiche e le caratteristiche ecologiche; ebbe abbastanza chiaro il concetto di genere della gerarchia sistematica animale e vegetale. Famosa la sua Historia animalium (1551-87), opera antologica in cinque volumi, illustrata con pregevoli incisioni. da: http://www.sapere.it/enciclopedia
Bibliografia
Moltoni E., 1946, L’etimologia ed il significato dei nomi volgari e scientifici degli uccelli italiani – Milano
Spina F. & Volponi S., 2008 - Atlante della Migrazione degli Uccelli in Italia. 1. non-Passeriformi. Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).Tipografia CSR-Roma. 800 pp.
Brichetti P. & Fracasso G., 2013. Ornitologia Italiana, Vol.8, sturnidae-Fringillidae, Alberto Perdisa Editore, Bologna.
Brichetti P. Accertata nidificazione di Peppola Fringila montifringilla L. sulle Alpi centrali. Rivista Italiana di Ornitologia – Anno XLVII, Serie II
dal Web
http://web.tiscali.it/ebnitalia3/QB006
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