Anche quest’anno si è svolto il censimento riguardante la nidificazione dello Smergo maggiore (Mergus merganser) sul Lario, delimitato alla sola provincia di Lecco. Le covate riscontrate sono state 15 per un totale di 120 pulcini (fonte C.R.O.S. Varenna).
Smergo maggiore femmina con 18 pulcini nati da pochi giorni.
Durante questo censimento è stata osservata una femmina con 18 pulcini. Questa osservazione pone un quesito spontaneo: poiché mediamente lo Smergo maggiore depone 8-11 uova, a cosa è dovuto questo alto numero di figli? Poiché inoltre osservazioni di famiglie così numerose di Smergo maggiore sul Lario non sono poi casi isolati (più volte sono state osservate nidificazioni di 15, 16 e 17 pulcini) cosa succede a queste famiglie così allargate?
Vi propongo di seguito una mia personale ipotesi supportata da studi e ricerche fatte su altre specie di anatre.
Smergo maggiore con pulcini di circa una settimana.
Smergo maggiore con pulcini di circa 15 giorni.
Lo Smergo maggiore, come altri uccelli, incuba le uova dopo la deposizione dell’ultimo uovo. Così facendo la schiusa è sincrona (i pulcini nascono tutti allo stesso momento). Altre specie di uccelli invece incubano le uova dopo la deposizione del primo uovo provocando così una schiusa asincrona (i pulcini nascono a giorni differenti). Poiché 18 giorni tra il primo e l’ultimo uovo sembrano effettivamente molti per iniziare l’incubazione, per spiegare la presenza di 18 piccoli credo sia più plausibile pensare che ci troviamo di fronte ad una deposizione simultanea di più femmine nello stesso nido. Questo evento viene denominato “amalgamation” in pratica una sorta di parassitismo (cuculismo) intraspecifico. Questo fenomeno si verifica di frequente in diverse specie di uccelli. Ad oggi si conoscono infatti ben 234 specie(1) che praticano l’ “amalgamation”.
Smergo maggiore: al centro alcuni dei 18 fratelli.
A sinistra una femmina senza pulcini viene tollerata dalla madre che riposa sulla destra.
Una femmina senza prole in compagnia di pulcini “non suoi”.
Questa fusione di più famiglie può essere di due tipi: il primo vede una femmina deporre le uova nel nido di un'altra femmina con quest’ultima che si curerà delle uova e della prole; il secondo invece consiste nell’abbandonare i propri nati ad un’altra femmina. Quest’ultimo caso però è considerato un comportamento accidentale. Sul Lario fino ad oggi le covate di Smergo maggiore con numeri elevati di figli sono da attribuire ad una probabile deposizione di più femmine in un solo nido. Questo è confermato dal fatto che i pulcini al seguito di covate numerose hanno tutti la stessa età perciò le uova si sono schiuse sincrone. Attenzione: uso il termine probabile perché solo un esame del DNA dei singoli pulcini porterebbe alla certezza dei genitori.
Smergo maggiore con pulcini di circa un mese.
Caso diverso, invece, è l’aggregazione di pulcini “orfani” ad individui adulti che si occuperanno dei piccoli fino alla loro indipendenza. Un esempio molto significativo e interessante è stata l’osservazione avvenuta nel 2009 in Alto Lario, dove dei pulcini di Smergo maggiore senza adulto si sono imprintati con una femmina adulta di Edredone (Somateria mollissima) la quale se ne è presa cura.
Femmina di Edredone sostituitasi alla madre di giovani orfani di Smergo maggiore. Alto Lario 2009.
(Fotografia di Marco Ranaglia)
Ma a cosa è dovuto questo fenomeno di fusione di uova deposte da più femmine?
Tra i vari studi ne propongo due che ritengo siano i più plausibili. Il primo di questi si riferisce ad una ricerca mirata alla conservazione della popolazione di Quattrocchi d’Islanda (Bucephala islandica) che si riproduce nei laghi di foresta e negli stagni del Nord America occidentale, in Canada orientale e nel nord dell'Islanda. Questo uccello nidifica in cavità perlopiù di vecchi alberi. Da diverso tempo la tecnica di silvicoltura mirata al solo profitto economico ha rimosso, per scopi commerciali, le vecchie piante o i tronchi di alberi morti riducendo drasticamente le cavità dove queste anatre si riproducevano. Per cercare di contenere la drastica riduzione di individui di questa specie si è provveduto al posizionamento di nidi artificiali (cassette nido). Uno studio molto approfondito(2) ha rilevato i pro e i contro di questa operazione di posa di nidi artificiali. La ricerca ha riscontrato che, nonostante la loro potenziale utilità, le cassette nido a volte possono avere effetti opposti a quelli previsti, nascondendo delle “trappole biologiche”. Gli effetti dell'aggiunta di un gran numero di caselle in un'area limitata porta infatti una densità non naturale di coppie nidificanti che porta a sua volta ad alterazioni dell’habitat influenzando la struttura sociale di una specie. Questa ricerca ha evidenziato quanto la scarsità di siti idonei alla nidificazione abbia incoraggiato molte femmine a deporre le uova in un solo nido occupato da un'altra femmina, lasciando a quest’ultima la cura dei futuri nati. Questo tipo di parassitismo conspecifico del Quattrocchi d’Islanda è stato riscontrato in 12 dei 44 nidi posizionati in cavità naturali (27%). Mentre su alcuni laghi, la frequenza di parassitismo nel nido artificiale ha raggiunto il 100%. La più elevata concentrazione di uova parassite in un solo nido artificiale è stata di 28 uova; la normale deposizione di una singola femmina in genere è di 8-10 uova. Lo studio non vuole scoraggiare l'uso delle cassette-nido nella gestione e conservazione ma solleva la consapevolezza di come i nidi artificiali possano influenzare le dinamiche comportamentali intraspecifiche e la riproduzione delle specie. Questo impone la necessità di maggiori informazioni sull’ecologia comportamentale degli uccelli nidificanti nelle cavità e stimolare la protezione dei siti naturali.
Quattrocchi d’Islanda (Bucephala islandica). Centro di Riproduzione e Conservazione “Monticello”.
Leggendo questo studio mi sono fatto una personale idea sulla nidificazione dello Smergo maggiore lariano. Come il Quattrocchi anche lo Smergo maggiore nidifica in cavità e la calcarea sponda lariana ne mette molte a disposizione! E’ anche vero che molti di questi anfratti sono posti a diversi metri dalla superficie del lago. Nei mesi primaverili spesso si osservano femmine fare voli ispettivi e acrobatici e piombare a grande velocità all’interno di queste cavità. Tuttavia questi anfratti in pareti a picco sul lago non sono certamente agevoli per i futuri pulcini che vi nascerebbero ma, poiché le cavità poste a pochi metri dalla superficie del lago sono già occupate, le femmine di Smergo si trovano costrette a scegliere questi nidi più agevoli e approfittano per deporre le loro uova ad altre femmine.
Parete a picco sul Lario con diverse cavità visitate abitualmente dallo Smergo maggiore.
Uno studio realizzato dall’Università di Potsdam ha come protagonista l’Edredone (Somateria mollissima). In questa ricerca si è scoperto che tra le femmine di edredoni è diffuso un tipo di parassitismo per cui le giovani femmine depongono le uova nel nido delle loro madri. Si è giunti a questa scoperta dopo aver esaminato dal punto di vista genetico il grado di parentela fra gli individui di due colonie nidificanti situate una nel sud del Mar Baltico e l’altra nell’Islanda del Nord. I ricercatori hanno definito questa forma di parassitismo “kin selection - selezione parentale” LINK, termine usato nel campo della biologia evolutiva e della sociobiologia per definire il comportamento per cui un soggetto rinuncia ad una parte di proprie risorse (tempo e/o energie) e si assume un determinato rischio per fornire un beneficio ad un altro soggetto con cui possiede un legame di parentela ravvicinato allo scopo di favorire la trasmissione preferenziale della propria linea genetica.
La ricerca eseguita su campioni di sangue prelevati dalle femmine ha prodotto dati molto interessanti: su 140 esemplari adulti e 506 pulcini, un terzo dei nidi conteneva uno o più uova parassita. Inoltre in questi nidi circa il 40% dei pulcini era di una femmina diversa dalla titolare del nido. L’osservazione più sorprendente ha rilevato inoltre che le femmine parassite tendevano a deporre l’uovo nel nido di femmine più anziane e con legame di parentela stretto.
Che vantaggio porta un simile comportamento? La risposta potrebbe essere che le più anziani tendono a deporre meno uova delle giovani, le quali sono però anche coloro che ricevono più uova da altre femmine. Secondo i ricercatori il beneficio è evidente: le anatre più giovani tendono a fare più uova di quante se ne possano effettivamente occupare. Le più anziane invece sono meno fertili ma allo stesso tempo più abili nell’allevare i pulcini. Le analisi hanno inoltre dimostrato che solo un nido su sei fra le femmine giovani contiene uova parassite mentre la quantità di queste uova raddoppiano se le femmine hanno più di sette anni. In tre nidi addirittura non è stato trovato un solo pulcino che fosse davvero il figlio della titolare del nido (in questo caso le femmine titolari avevano un’età di 15 anni). Sul Lario (solo provincia di Lecco) il censimento dello Smergo maggiore ha registrato la presenza di 50 femmine, 15 di queste con pulcini al seguito mentre 35 erano senza prole. Anche se non è stata fatta nessuna analisi sanguinea, nulla ci impedisce di ipotizzare che i nostro smergo si comporti come l’Edredone del Baltico.
Ecco il bello della natura: più si indaga più ci si accorge di sapere poco e nulla del mondo che ci circonda! E’ un mondo tutto da scoprire!
(1) An updated list and some comments on the occurrence of intraspecific nest parasitism in birds. Questo articolo presenta un elenco, di 234 specie di uccelli, in cui compare un parassitismo intraspecifico. 1 Struthioniformes, 2 Tinamiformes, 2 Procellariiformes, 6 Podicipediiformes, 5 Ciconiiformes, 1 Phoenicopteriformes, 74 Anseriformes, 1 Falconiformi, 32 Galliformes, 8 Gruiformes, 19 Charadriiformes, 9 Columbiformi, 5 Cuculiformes, 2 Apodiformes, 1 Coraciiformes e 66 Passeriformi.
(2) Alien eggs in duck nests: brood parasitism or a help from Grandma? LINK
Bibliografia
Brichetti P. & Fracasso G., 2005 Ornitologia Italiana. Volume 1 Gavidae-Falconidae. Alberto Perdisia Editore, Bologna
Pre-hatch and post-hatch brood amalgamation in North American Anatidae: a review
of hypotheses, 1988
Conspecific Brood Parasitism, Population Dynamics, and the
Conservation of Cavity-Nesting Birds - In Caro, T. ed. Behavioral Ecology and Conservation Biology. Oxford Univ . Press . Pp 306-340
An updated list and some comments on the occurrence of intraspecific nest parasitism in birds - Department of Zoology, TelAviv University, Israel, 2001