Visualizzazione post con etichetta Smergo maggiore. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Smergo maggiore. Mostra tutti i post

sabato 22 aprile 2017

Varenna è rimasta orfana del “suo” Edredone.

Lo scopo di questo blog è divulgare curiosità naturalistiche e, in particolare, quelle riguardanti il territorio lariano. Una sorta di diario dove vengono annotate osservazioni più o meno interessanti. Purtroppo, per dovere di cronaca, il post odierno deve registrare la scomparsa dell’ultimo Edredone lariano avvenuta il giorno 27 marzo 2017. Con questo fatto si conclude anche la speranza di avere un insediamento naturale di questa specie nel nostro territorio.

1-Edredone_Varenna_001

Edredone (Somateria mollissima), gennaio 2017, Varenna (LC).

La presenza degli Edredoni sul lago di Como è stata ampiamente descritta su Libereali (a questo LINK) ma la storia degli Edredoni di Varenna è così brevemente riassumibile:
13-01-2009 a Mandello del Lario (LC) vengono osservati 3 giovani maschi.

2-Edredone_Mandello-(58)

 

 

 

 

 

Tre giovani Edredoni maschi, gennaio 2009, Mandello del Lario (LC).

 

2-Edredone_Mandello-(153)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Passano pochi mesi e i tre si trasferiscono nei pressi di Varenna (LC) in una zona abbastanza isolata. Con il passare del tempo si imbrancano con un gruppo di Germani reali (domestici) perdendo la diffidenza nei confronti dell'uomo (e questo, mi sia permesso, fu un grave errore).

3-Edredone_Varenna-(8)

Ottobre 2009, Varenna (LC).

I tre diventano famosi nel mondo dei fotografi e dei birdwatchers e purtroppo anche di qualche malintenzionato, perchè l'individuo con la livrea più bella scompare improvvisamente il 29-12-2010. Ad escludere che se ne sia andato spontaneamente è il particolare periodo di svenamento tra dicembre e gennaio durante il quale le anatre difficilmente si spostano dal luogo di svernamento.

4-Edredone_Varenna-(132)

Dicembre 2010, Varenna (LC). L’esemplare in secondo piano presenta una bellissima livrea ed è in ottima salute. Nonostante non sia periodo di migrazione scompare pochi giorni dopo.

Nei primi giorni di gennaio 2014 sparisce un altro Edredone. Anche in questo caso, come per il precedente, il periodo non è quello migratorio.

5-Edredone_Varenna-(55)

Ottobre 2013, Varenna (LC). Ora anche questo esemplare ha una perfetta livrea.

L'esemplare superstite ha il piumaggio non perfetto con delle macchie nere. Mi sia permessa di nuovo un’altra mia opinione… ma penso che questa peculiarità gli abbia allungato la vita!

6-Edredone_Varenna_025

L’ultimo esemplare di Edredone di Varenna, febbraio 2017.

L’Edredone, un tempo, era considerato una specie dell’Europa settentrionale. Verso la metà del secolo passato la sua diffusione si spinse fino ad alcuni laghi svizzeri e da specie svernante divenne anche sedentaria e nidificante. Questo fatto è principalmente dovuto alla diffusione nelle acque dolci di un mollusco la Dreissena polymorpha comunemente chiamata Cozza zebrata. L’Edredone, nutrendosi principalmente di molluschi acquatici, ha trovato cibo a sufficienza per decidere di fermarsi definitivamente sui laghi. Fatto notevole per una specie adattata all'ambiente marino!
Anche il Lario è stato colonizzato da questi bivalvi originari della Russia meridionale grazie al nomadismo di motoscafi, sulla carena dei quali questi molluschi si aggrappano venendo così trasportati facilmente, e grazie ad altre attività umane che hanno diffuso queste specie alloctone.

7-Unio-mancus-Dreissena-polymorpha_Colico_001

 

 

 

 

Unio mancus, un "mitile di acqua dolce", specie autoctona con aggrappato un gruppo di Dreissena polymorpha, specie alloctona originaria della Russia meridionale.

 

 

 

8-Corbicula-fluminea_Colico_004

 

 

 

 

Corbicula fluminea bivalve dulciacquicolo originario del sud-est asiatico di recente presenza nel lago di Como.

 

 

 

Un tentativo di nidificazione sul lago di Como da parte dell’Edredone c’è stato nel 2008 ma anche quella coppia è scomparsa. Dopo l’arrivo dei tre giovani maschi non si sono più registrate nuove presenze né tantomeno femmine. Per questo motivo la presenza del “famoso” Edredone di Varenna è da considerarsi un caso unico e straordinario.

10-Edredone_Varenna_014

L’ultimo esemplare di Edredone di Varenna, marzo 2017.

11-Edredone_Varenna_001

 

12-Edredone_Varenna_004

 

 

 

 

 

 

 

Quali siano le cause della morte di questo ultimo esemplare non è dato sapersi. I resti dell’uccello non sono stati recuperati e di conseguenza non è stato possibile fare nessun accertamento della causa di morte.
Certo è che poche ore prima di morire era in piena salute! Potrebbe quindi essere stato vittima di un avvelenamento o aver ingerito qualche oggetto pericoloso. Gli Edredoni si alimentano raccogliendo il molluschi sul fondale del lago e non è da escludere che sia incappato in qualche amo o lenza persa da qualche pescatore dilettante (questi detriti non biodegradabili provocano gravi incidenti agli uccelli selvatici che frequentano le spiagge o che si alimentano sui fondali).
Di certo non è morto di vecchiaia visto che mediamente la vita di un Edredone si aggira tra i 15/20 anni.

15-Moretta-codona_Pian-di-Spagna_012

In questo ingrandimento si può notare come questa Moretta codona (Clangula hyemalis) ha appena raccolto un amo, fortunatamente non lo ha ingoiato.

16-Gabbiano-reale-ferito_Domaso-(1)

 

 

 

 

Gabbiano reale (Larus michahellis) con una lenza da pesca impigliata alla zampa.

 

 

 

 

Una nota personale: “l’Edredone di Varenna” mi mancherà poiché era entrato a far parte del nostro paesaggio lacustre.

17-Smergo-maggiore_Varenna_008

Il bello della biodiversità: In questa immagine un gruppo di Germani: tre Smerghi maggiori (Mergus merganser) e un Edredone. Solo pochi anni fa era inimmaginabile poter scattare una fotografia così sul Lario!

lunedì 27 giugno 2016

Smergo maggiore con famiglia allargata.

Anche quest’anno si è svolto il censimento riguardante la nidificazione dello Smergo maggiore (Mergus merganser) sul Lario, delimitato alla sola provincia di Lecco. Le covate riscontrate sono state 15 per un totale di 120 pulcini (fonte C.R.O.S. Varenna).

1-Smergo-maggiore-nid 18

Smergo maggiore femmina con 18 pulcini nati da pochi giorni.

Durante questo censimento è stata osservata una femmina con 18 pulcini. Questa osservazione pone un quesito spontaneo: poiché mediamente lo Smergo maggiore depone 8-11 uova, a cosa è dovuto questo alto 2-Smergo-maggiore-p18_019numero di figli? Poiché inoltre osservazioni di famiglie così numerose di Smergo maggiore sul Lario non sono poi casi isolati (più volte sono state osservate nidificazioni di 15, 16 e 17 pulcini) cosa succede a queste famiglie così allargate?

Vi propongo di seguito una mia personale ipotesi supportata da studi e ricerche fatte su altre specie di anatre.

Smergo maggiore con pulcini di circa una settimana.

4-Smergo-maggiore_006

Smergo maggiore con pulcini di circa 15 giorni.

3-Smergo-maggiore-18_0685-Smergo-maggiore-079

 

Lo Smergo maggiore, come altri uccelli, incuba le uova dopo la deposizione dell’ultimo uovo. Così facendo la schiusa è sincrona (i pulcini nascono tutti allo stesso momento). Altre specie di uccelli invece incubano le uova dopo la deposizione del primo uovo provocando così una schiusa asincrona (i pulcini nascono a giorni differenti). Poiché 18 giorni tra il primo e l’ultimo uovo sembrano effettivamente molti per iniziare l’incubazione, per spiegare la presenza di 18 piccoli credo sia più plausibile pensare che ci troviamo di fronte ad una deposizione simultanea di più femmine nello stesso nido. Questo evento viene denominato “amalgamation” in pratica una sorta di parassitismo (cuculismo) intraspecifico. Questo fenomeno si verifica di frequente in diverse specie di uccelli. Ad oggi si conoscono infatti ben 234 specie(1) che praticano l’ “amalgamation”.

6-Smergo-maggiore 18_024

Smergo maggiore: al centro alcuni dei 18 fratelli.
A sinistra una femmina senza pulcini viene tollerata dalla madre che riposa sulla destra.

6-Smergo-maggiore_017

Una femmina senza prole in compagnia di pulcini “non suoi”.

Questa fusione di più famiglie può essere di due tipi: il primo vede una femmina deporre le uova nel nido di un'altra femmina con quest’ultima che si curerà delle uova e della prole; il secondo invece consiste nell’abbandonare i propri nati ad un’altra femmina. Quest’ultimo caso però è considerato un comportamento accidentale. Sul Lario fino ad oggi le covate di Smergo maggiore con numeri elevati di figli sono da attribuire ad una probabile deposizione di più femmine in un solo nido. Questo è confermato dal fatto che i pulcini al seguito di covate numerose hanno tutti la stessa età perciò le uova si sono schiuse sincrone. Attenzione: uso il termine probabile perché solo un esame del DNA dei singoli pulcini porterebbe alla certezza dei genitori.

7-Smergo-maggiore-p17_001

Smergo maggiore con pulcini di circa un mese.

8-Smergo-maggiore-p17_002

10-Smergo-maggiore-p17_024

Caso diverso, invece, è l’aggregazione di pulcini “orfani” ad individui adulti che si occuperanno dei piccoli fino alla loro indipendenza. Un esempio molto significativo e interessante è stata l’osservazione avvenuta nel 11-Edredone-Smergo_0002009 in Alto Lario, dove dei pulcini di Smergo maggiore senza adulto si sono imprintati con una femmina adulta di Edredone (Somateria mollissima) la quale se ne è presa cura.

 

Femmina di Edredone sostituitasi alla madre di giovani orfani di Smergo maggiore. Alto Lario 2009.
(Fotografia di Marco Ranaglia)

 

 

 

Ma a cosa è dovuto questo fenomeno di fusione di uova deposte da più femmine?

Tra i vari studi ne propongo due che ritengo siano i più plausibili. Il primo di questi si riferisce ad una ricerca mirata alla conservazione della popolazione di Quattrocchi d’Islanda (Bucephala islandica) che si riproduce nei laghi di foresta e negli stagni del Nord America occidentale, in Canada orientale e nel nord dell'Islanda. Questo uccello nidifica in cavità perlopiù di vecchi alberi. Da diverso tempo la tecnica di silvicoltura mirata al solo profitto economico ha rimosso, per scopi commerciali, le vecchie piante o i tronchi di alberi morti riducendo drasticamente le cavità dove queste anatre si riproducevano. Per cercare di contenere la drastica riduzione di individui di questa specie si è provveduto al posizionamento di nidi artificiali (cassette nido). Uno studio molto approfondito(2) ha rilevato i pro e i contro di questa operazione di posa di nidi artificiali. La ricerca ha riscontrato che, nonostante la loro potenziale utilità, le cassette nido a volte possono avere effetti opposti a quelli previsti, nascondendo delle “trappole biologiche”. Gli effetti dell'aggiunta di un gran numero di caselle in un'area limitata porta infatti una densità non naturale di coppie nidificanti che porta a sua volta ad alterazioni dell’habitat influenzando la struttura sociale di una specie. Questa ricerca ha evidenziato quanto la scarsità di siti idonei alla nidificazione abbia incoraggiato molte femmine a deporre le uova in un solo nido occupato da un'altra femmina, lasciando a quest’ultima la cura dei futuri nati. Questo tipo di parassitismo conspecifico del Quattrocchi d’Islanda è stato riscontrato in 12 dei 44 nidi posizionati in cavità naturali (27%). Mentre su alcuni laghi, la frequenza di parassitismo nel nido artificiale ha raggiunto il 100%. La più elevata concentrazione di uova parassite in un solo nido artificiale è stata di 28 uova; la normale deposizione di una singola femmina in genere è di 8-10 uova. Lo studio non vuole scoraggiare 12-Quattrocchi-d'Islanda-(8)l'uso delle cassette-nido nella gestione e conservazione ma solleva la consapevolezza di come i nidi artificiali possano influenzare le dinamiche comportamentali intraspecifiche e la riproduzione delle specie. Questo impone la necessità di maggiori informazioni sull’ecologia comportamentale degli uccelli nidificanti nelle cavità e stimolare la protezione dei siti naturali.

 

Quattrocchi d’Islanda (Bucephala islandica). Centro di Riproduzione e Conservazione “Monticello”.

 

Leggendo questo studio mi sono fatto una personale idea sulla nidificazione dello Smergo maggiore lariano. Come il Quattrocchi anche lo Smergo maggiore nidifica in cavità e la calcarea sponda lariana ne mette molte a disposizione! E’ anche vero che molti di questi anfratti sono posti a diversi metri dalla superficie del lago. Nei mesi primaverili spesso si 13-Bellagio-(3)osservano femmine fare voli ispettivi e acrobatici e piombare a grande velocità all’interno di queste cavità. Tuttavia questi anfratti in pareti a picco sul lago non sono certamente agevoli per i futuri pulcini che vi nascerebbero ma, poiché le cavità poste a pochi metri dalla superficie del lago sono già occupate, le femmine di Smergo si trovano costrette a scegliere questi nidi più agevoli e approfittano per deporre le loro uova ad altre femmine.


Parete a picco sul Lario con diverse cavità visitate abitualmente dallo Smergo maggiore.

 

Uno studio realizzato dall’Università di Potsdam ha come protagonista l’Edredone (Somateria mollissima). In questa ricerca si è scoperto che tra le femmine di edredoni è diffuso un tipo di parassitismo per cui le giovani femmine depongono le uova nel nido delle loro madri. Si è giunti a questa scoperta dopo aver esaminato dal punto di vista genetico il grado di parentela fra gli individui di due colonie nidificanti situate una nel sud del Mar Baltico e l’altra nell’Islanda del Nord. I ricercatori hanno definito questa forma di parassitismo “kin selection - selezione parentale” LINK, termine usato nel campo della biologia evolutiva e della sociobiologia per definire il comportamento per cui un soggetto rinuncia ad una parte di proprie risorse (tempo e/o energie) e si assume un determinato rischio per fornire un beneficio ad un altro soggetto con cui possiede un legame di parentela ravvicinato allo scopo di favorire la trasmissione preferenziale della propria linea genetica.

14-Edredone_002Edredone femmina.

La ricerca eseguita su campioni di sangue prelevati dalle femmine ha prodotto dati molto interessanti: su 140 esemplari adulti e 506 pulcini, un terzo dei nidi conteneva uno o più uova parassita. Inoltre in questi nidi circa il 40% dei pulcini era di una femmina diversa dalla titolare del nido. L’osservazione più sorprendente ha rilevato inoltre che le femmine parassite tendevano a deporre l’uovo nel nido di femmine più anziane e con legame di parentela stretto.

Che vantaggio porta un simile comportamento? La risposta potrebbe essere che le più anziani tendono a deporre meno uova delle giovani, le quali sono però anche coloro che ricevono più uova da altre femmine. Secondo i ricercatori il beneficio è evidente: le anatre più giovani tendono a fare più uova di quante se ne possano effettivamente occupare. Le più anziane invece sono meno fertili ma allo stesso tempo più abili nell’allevare i pulcini. Le analisi hanno inoltre dimostrato che solo un nido su sei fra le femmine giovani contiene uova parassite mentre la quantità di queste uova raddoppiano se le femmine hanno più di sette anni. In tre nidi addirittura non è stato trovato un solo pulcino che fosse davvero il figlio della titolare del nido (in questo caso le femmine titolari avevano un’età di 15 anni). Sul Lario (solo provincia di Lecco) il censimento dello Smergo maggiore ha registrato la presenza di 50 femmine, 15 di queste con pulcini al seguito mentre 35 erano senza prole. Anche se non è stata fatta nessuna analisi sanguinea, nulla ci impedisce di ipotizzare che i nostro smergo si comporti come l’Edredone del Baltico.

15-Smergo-maggiore_004

Ecco il bello della natura: più si indaga più ci si accorge di sapere poco e nulla del mondo che ci circonda! E’ un mondo tutto da scoprire!


(1) An updated list and some comments on the occurrence of intraspecific nest parasitism in birds. Questo articolo presenta un elenco, di 234 specie di uccelli, in cui compare un parassitismo intraspecifico. 1 Struthioniformes, 2 Tinamiformes, 2 Procellariiformes, 6 Podicipediiformes, 5 Ciconiiformes, 1 Phoenicopteriformes, 74 Anseriformes, 1 Falconiformi, 32 Galliformes, 8 Gruiformes, 19 Charadriiformes, 9 Columbiformi, 5 Cuculiformes, 2 Apodiformes, 1 Coraciiformes e 66 Passeriformi.

(2) Alien eggs in duck nests: brood parasitism or a help from Grandma? LINK


Bibliografia

Brichetti P. & Fracasso G., 2005 Ornitologia Italiana. Volume 1 Gavidae-Falconidae. Alberto Perdisia Editore, Bologna

Pre-hatch and post-hatch brood amalgamation in North American Anatidae: a review
of hypotheses, 1988

Conspecific Brood Parasitism, Population Dynamics, and the
Conservation of Cavity-Nesting Birds - In Caro, T. ed. Behavioral Ecology and Conservation Biology. Oxford Univ . Press . Pp 306-340

An updated list and some comments on the occurrence of intraspecific nest parasitism in birds - Department of Zoology, TelAviv University, Israel, 2001

sabato 6 giugno 2015

Censimento 2015 riguardante la nidificazione dello Smergo maggiore sul Lario

Come consuetudine su questo blog (LINK) vengono pubblicati i dati riguardanti il censimento delle coppie nidificanti di smergo maggiore sul Lario.

2015-06-06_Smergo maggiore_Varenna-012 (FILEminimizer)

Lo smergo maggiore (Mergus merganser) è un’anatra originaria della Scandinavia, Siberia e del Nordamerica. Da diversi anni è in espansione in altri territori come ad esempio i laghi della Svizzera. Da circa un decennio questa specie è presente anche sul Lago di Como e dal 2005 vi nidifica regolarmente.

2015-06-07_Smergo maggiore 3_Bellagio-003 (FILEminimizer)

In sintesi di seguito i dati del censimento relativo alle nidificazioni osservate nel 2015:
totale covate n. 19
totale pulcini n. 119
rispetto al 2014 le covate sono risultate 2 in meno

2015-06-07_Smergo maggiore_Fiumelatte006 (FILEminimizer)

Smergo maggiore ♂
È insolito osservare un esemplare maschio in questo periodo dell’anno, in quanto solitamente i maschi migrano in siti d’oltralpe ancora sconosciuti dove mutano il piumaggio e di conseguenza diventano inabili al volo per un lungo periodo.


Fonte dei dati riguardante il censimento dello smergo maggiore (LINK)

Prima nidificazione di smergo maggiore in Lombardia (LINK)

Progetto smergo maggiore (LINK)


venerdì 11 luglio 2014

Smergo maggiore: nidificazione 2014

Come per gli anni passati, sul blog Libereali LINK propongo i dati riguardanti il censimento sulle nidificazioni dello smergo maggiore avvenute sul territorio lariano:

Tratto Varenna-Bellagio-Lecco: 10 nidiate per un totale di 72 pulcini

Tratto Bellagio-Tremezzo-Como: 5 nidiate per un totale di 44 pulcini

Tratto Varenna-Tremezzo-Colico: 6 nidiate per un totale di 40 pulcini

In totale sul Lario sono state osservate 21 nidiate per un totale complessivo di 156 pulcini e 77 smerghi maggiori adulti, tutti i maschi tranne uno, sono migrati altrove per sostituire il piumaggio.

Di notevole importanza è stato il ritrovamento di una femmina con ben 16 pulcini al seguito. In bibliografia il numero di uova deposte dallo smergo maggiore varia da 8-11 (4-13); covate di 14 uova o superiori sono dovute a deposizioni di più femmine.1_2014-06-14_Smergo maggiore 16_Varenna ed(5)

Di seguito alcuni scatti realizzati durante il censimento e nei giorni seguenti.

2_2014-06-07_Smergo maggiore_Colico ed(30)

 

Una femmina con i pulcini alle prime luci dell’alba, Colico (LC).

3_2014-06-07_Smergo maggiore_Colico ed(17)

 

4_2014-06-07_Smergo maggiore 1_Varenna ed(5)

Femmina con cinque pulcini di pochi giorni, Varenna (LC).

 

5_2014-06-07_Smergo maggiore 2_Varenna ed(33)

 

Femmina con pulcini di circa 25 giorni, Varenna (LC).

 

 

 

 

 

6_2014-06-07_Smergo maggiore 2_Varenna ed(86)-2

7_2014-06-07_Smergo maggiore 2_Varenna ed(55)

 

I pulcini di smergo maggiore, come le altre specie di anatre, sono nidifughi, ovvero, appena nati, sono in grado di nuotare e apprendere dai genitori cosa mangiare. I genitori devono “solo” proteggerli dai predatori. Nella foto un pulcino che immerge la testa alla ricerca del cibo.

 

 

 

8_Smergo maggiore_Varenna (3)

 

 

Al contrario delle altre anatre, lo smergo maggiore ha l’abitudine di sostare fuori dall’acqua.

 

 

 

 

 

9_2014-06-14_Smergo maggiore 16_Varenna (7)-2

I riflessi sull’acqua fanno da cornice.

2014-06-14_Smergo maggiore_Varenna (5)

 

 

Gli smerghi maggiori sono degli ottimi volatori, non esitano a spiccare il volo al primo segnale di pericolo.

 

 

 

 

2014-06-14_Smergo maggiore_Vassena (10)

 

Fonte dei dati sul censimento Cros-Varenna

giovedì 20 marzo 2014

È primavera

1_Vezio (31)-2

 

 

gli alberi sono in fiore

 

 

 

 

 

 

 

 

2_Smergo maggiore_Varenna (34)-2

 

 

 

gli smerghi formano le coppie

 

 

 

 

 

 3_Fiorrancino_Vezio (4)

 

il Fiorrancino si appresta a trovare la compagna

 

 

 

 

 

 

 2014-03-21_Nibbio bruno_Olcio (19)

 

e il Nibbio bruno con il suo arrivo conferma che è primavera

 

 

 

 

 

 

 

La primavera meteorologica ha avuto inizio il primo marzo, oggi, 20 marzo, alle ore 16:57 TU (Tempo Universale) si è verificato l’equinozio di primavera.

La parola "equinozio" deriva dal latino "equi-nox" e significa "notte uguale" al dì. Nello specifico, le ore di luce non corrispondono esattamente a quelle di buio.
Tale fenomeno è causato dell’effetto dell’atmosfera terrestre che induce a percepire la luce del giorno da prima che sorga il sole a dopo il tramonto. In realtà, nel giorno dell’equinozio, all’equatore, il sole sorge esattamente ad Est per poi tramontare esattamente ad Ovest e a mezzogiorno si trova perfettamente allo zenit.

È consuetudine considerare la data di inizio primavera il giorno 21 marzo, in realtà, l’equinozio di primavera è ogni anno leggermente in anticipo rispetto al precedente a causa di un fenomeno chiamato precessione dell’asse terrestre o precessione degli equinozi, ed è collegato alla forma non perfettamente sferica della Terra e dalle forze esercitate su quest’ultima dal Sole e dalla Luna. Tuttavia, grazie al calendario gregoriano e all’introduzione degli anni bisestili l’equinozio cade sempre nello stesso periodo anche se non esattamente il 21 marzo, giorno scelto come ufficiale da papa Gregorio XIII, che lo introdusse nel 1582, per fare in modo che Pasqua sia sempre “la prima domenica che segue il plenilunio successivo all'equinozio di primavera”.

sabato 25 maggio 2013

Smergo maggiore: nidificazioni 2013



Nel post precedente dedicato allo smergo maggiore ci siamo lasciati con una promessa: “Tuttavia presto sul lago vedremo femmine con prole al seguito. Certamente non mancherò di riportare  immagini e commenti qualora ne avrò l’opportunità.”

L’opportunità si è presentata oggi durante il censimento delle nidificazioni di smergo maggiore effettuato sul Lario. Io e gli altri osservatori presenti abbiamo contato sei femmine con prole, ma molto probabilmente altre sono ancora in cova. Personalmente ne ho osservate due delle quali  vi propongo le seguenti immagini.
Femmina di smergo maggiore con pulcini di circa 4 giorni.



I piccoli di smergo maggiore nonostante siano nati da pochi giorni sono molto attivi come si può notare da questa immagine nella quale un pulcino è intento a catturare la sua preda.




 Nidiata con pulcini di circa 15-18 giorni.


Il risultati del censimento su tutto il lago di Como ha dato questo risultato:
femmine 44 
maschi 8 
covate 11 per un totale di 71 pulcini.