Domenica 12 ottobre 2014 si è tenuta la “3° giornata del camminare”. Migliaia di persone in tutta Italia hanno passeggiato insieme per scoprire ed apprezzare le bellezze del territorio italiano, una risorsa da difendere, valorizzare e godere. Per far questo bisogna conoscerlo sotto tutti i punti di vista: storici, paesaggistici e naturalistici. Un sano camminare lento permette di osservare in modo più profondo l’ambiente che ci circonda. Con questa filosofia riprendiamo il viaggio percorrendo il “Sentiero del Viandante” interrotto nel post precedente (LINK) a Castello, una delle 12 frazioni che formano il paese di Lierna.
La Riva bianca, spiaggia tra le più belle del Lario, e il nucleo di case denominate Castello.
Il Castello attualmente è una piccola penisola. Alla sua destra si trova la Riva Bianca mentre a sinistra vi è il Porticciolo di Castello, un tempo luogo di ricovero (in caso di improvvise burrasche) delle Gondole, antiche imbarcazioni che provvedevano al commercio sul lago. Attualmente questa zona è nominata Riva nera.
Riva Bianca vista dal Castello e la Riva Nera.
Il vecchio borgo di Castello per la sua caratteristica di penisola si prestò ad essere fortificato. Alcuni studi fanno risalire la prima edificazione come insediamento romano. Questa fortificazione era dotata di una torre andata distrutta molti secoli fa di cui oggi restano tracce nelle cinte murarie. Nel corso dei secoli non fu più utilizzato come postazione difensiva ed assunse il carattere di borgo residenziale.
Una delle due torrette difensive presenti nelle mura di Castello.
La struttura interna del Castello è composta da vicoli e cortiletti, la maggior parte privati e non accessibili a pubblico cui vi si accede attraverso un grande portico con scalinata.
Accesso principale al Castello e la chiesa dei SS. Maurizio e Lazzaro.
Scorci del borgo di Castello.
Nel perimetro di questo borgo si trova l’Oratorio dei Santi Maurizio e Lazzaro. Documenti confermano la presenza di questa chiesa nel 1147.
Come tutti i luoghi antichi, anche il Castello di Lierna è ricco di fatti storici e di leggende che ricordano le regine Teodolina e Adelaide ed altri personaggi come, ad esempio, Giangiacomo Medici detto “Medeghino” che utilizzò come base d’appoggio il Castello di Lierna per compiere le sue scorribande sul Lago. Poiché risulta impossibile condensare in brevi note tutte le vicende di questo luogo, gli appassionati di storia locale possono approfondire l’argomento consultando il volumetto “Il Castello di Lierna” curato ad Franca Panizza.
Lasciato Castello per riprendere il Sentiero del Viandante, percorriamo la via dei Pescastori che costeggia la Riva Nera. Un tempo moltissime erano le spiagge presenti a Lierna sulla linea contigua in cui si affacciavano i piccoli borghi di Bancola e Villa, ora scomparse con l’invasiva urbanizzazione privata che ebbe inizio nel Novecento o, per meglio dire, già in epoca romana.
La mitezza del clima era infatti così apprezzata sin dall’epoca romana che venne edificata una residenza nobiliare che molti identificano nella villa “Commedia” di Plinio il Giovane e che probabilmente dà il nome alla frazione, come sostiene Aurelio Goretti nel libro “Lierna. Un paese tra lago e monti”. Testimonianza di questa villa è data dal ritrovamento di un pavimento a mosaici di marmi bianchi e neri, databile al I sec. d. C., rinvenuto nel 1876 e di parti di colonne. Questi reperti sono ora presso Il Museo Archeologico di Lecco.
Particolare del pavimento a mosaico in stile geometrico di epoca romana (I sec. D.C.)
rinvenuto nel 1876 a Lierna (Albergo Vittoria) – Museo Archeologico di Lecco.
Via San Francesco. Lungo il percorso del Sentiero del Viandante incroceremo più volte cappellette votive e affreschi devozionali, espressione di arte popolare e di culto per l’immagine sacra.
Proseguiamo ora per via San Francesco e, attraversata la strada Provinciale 72, imbocchiamo via per Giussana, dove, nei pressi di una piccola piazza, scorgiamo sulla facciata di una casa un mosaico di recente fattura sovrapposto ad un affresco raffigurante S.ta Caterina d’Alessandria. Questa cappellina votiva è l’unico ricordo che è rimasto di un’antica chiesa divenuta nel corso dei secoli abitazione privata.
Giussana.
Nonostante i confini non siano così ben distinguibili, attraversiamo Giussana per trovarci nel borgo di Ciserino dove prendiamo il comodo e pianeggiante sentiero che ci condurrà alla frazione di Sornico.
Ciserino, via Bala, imbocco del Sentiero del Viandante.
Il paesaggio rurale autunnale nei pressi di Ciserino.
Il comodo sentiero per Sornico non propone spunti di particolare interesse. Unica curiosità è l’imponente e decadente ex Seminario Clarettiano, costruito nei primi anni ‘60 e venduto a privati nel 2010.
Ex Seminario Clarettiano
Sul nostro percorso, prima del Seminario, è consigliabile abbandonare momentaneamente il Sentiero del Viandante per andare a visitare la frazione di Genico, uno degli angoli più suggestivi di Lierna.
La frazione di Genico vista dal Sentiero del Viandante.
Il Lago di Como con il promontori di Bellagio visto da Genico.
Genico.
Uno scorcio di Genico. Sulla parete di una casa si vede un’ottocentesca meridiana.
Da Genico, per chi volesse ulteriormente allungare il percorso, si può raggiungere Sornico percorrendo la variante indicata come sentiero 75a che porta alla sorgente d’acqua della Fonte Val Onedo, la cui acqua è ritenuta essere curativa in particolare per i calcoli (fonte Wikipedia). Fino ad alcuni anni fa quest’acqua sgorgava da una fontanella nella piazza IV novembre, piazza che con la sua scalinata a lago fu progettata dal famoso scultore Giannino Castiglioni che a Lierna soggiornò per molto tempo e dove morì nel 1971.
Fontana in piazza IV novembre.
Genico. Lungo il percorso verso la sorgente di Val Onedo si trova un antico mulino di recente restaurato.
Cascinali in località Somaca.
Nei pressi della sorgente di Val Onedo.
Sentiero verso Sornico e località Predanè.
Sul sentiero verso Sornico si incontrano “caselli” vecchi e nuovi: alcuni lasciati come un tempo altri ristrutturati e bene integrati con l’ambiente che li circonda.
La variante presa a Genico termina a Sornico presso una cappelletta.
Per comodità ho inserito a fondo articolo una mappa dove in rosso è segnato il percorso del Sentiero del Viandante e in blu la variante Val Onedo.
Sia che si provenga dal sentiero 72a o che si provenga dal sentiero preso da Cisarino, è consigliata una visita alle due contigue frazioni di Olcianico e Mugiasco, dove la struttura urbana è caratterizzata da abitazioni molto vicine fra loro. Un intreccio di archi, scalinate, sottopassaggi e un lavatoio coperto, unico esempio in Lierna.
Olcianico
Mugiasco
Lierna è una piana un tempo composta da sparsi villaggi rurali e da vigneti e uliveti. Facile intuire quindi che una vera ed unica via “del Viandante” non esistesse poiché un intreccio di strade e sentieri collegavano queste frazioni. Tuttavia, quella che oggi si percorre per dirigersi verso Sud è la strada provinciale 72 che però fino ai primi anni dell’Ottocento non esisteva. Quindi il percorso “a monte” che collega Grumo a Olcio doveva intuibilmente essere quello dell’attuale “Sentiero del Viandante”.
Parete rocciosa a picco sul lago, vista da Olcio,
sullo sfondo la frazione di Grumo.
Proprio nei pressi della frazione di Grumo, nel 1867 la famiglia Scanagatta iniziò ad estrarre la roccia impropriamente denominata “Marmo nero di Varenna”. Questa attività proseguì fino agli anni 50 del secolo scorso e proprio in questa cava nel 1933 casualmente Giacomo Scanagatta trovò un fossile di Lariosauro, Lariosaurus balsami, rettile vissuto più di 230 milioni di anni fa; dovrebbe trattarsi dell’ultimo esemplare scoperto a tutt’oggi. All’affascinante argomento Libereali dedicherà un post a sé.
Grumo, sulla sinistra la ex cava Scanagatta.
Lariosaurus balsami, l’esemplare di Grumo.
Lunghezza 29 cm
(originale – Museo Civico di Storia naturale, Lecco).
Come detto, per proseguire verso Somana o Olcio si imbocca il sentiero “a monte” a Sornico, sotto una caratteristica casa-ponte chiamata “Punt de la Ninì”. Il percorso ci conduce prima alla località Saioli poi a Somana dove termina la tappa odierna.
Sornico
L’antica chiesa dedicata a San Michele Arcangelo a Sornico di probabile origine Longobarda e appartenente fino al 1202 al monastero di San Dionigi di Milano.
La Valle di Sornico dove è presente un caratteristico lavatoio.
Superato un ponte si percorre la stretta strada carrozzabile, prima di acciottolato poi sterrata o in cemento, si affianca un tratto la SS.36 e si giunge all’ottocentesca cappella dell’Annunciazione dove un bivio conduce verso Olcio (frazione di Mandello del Lario) in località Saioli.
Lierna vista dal Sentiero del Viandante.
Per un tratto del percorso domina il rumore del traffico sulla la strada SS 36.
La cappella dell’Annunciazione in località Saioli.
Precise indicazioni mostrano i sentieri per Somana e per Olcio.
Curiosa è l’esposizione lungo il sentiero di versi poetici o satirici scritta da Elio Cantoni di Olcio.
Da qui l’itinerario diventa sentiero e prosegue alternando tratti panoramici e tratti boschivi fino a sbucare su una strada asfaltata che conduce alla cappelletta di San Bernardo presso il cimitero di Somana (Mandello del Lario). Qui terminiamo la nostra passeggiata del “lento camminare”lungo il sentiero del viandante.
Tratto di sentiero per Somana.
Un meraviglioso ricamo.
Si tratta del fungo Trametes versicolor.
Le giornate umide di questi giorni hanno stimolato una salamandra Salamandra salamandra ad una “passeggiata” autunnale.
Lungo il percorso, si incontrano alcuni cascinali ancora intatti nella loro veste architettonica.
Un’interessante testimonianza storico rurale: un “casello del latte” dove un tempo grazie
alla frescura dell’acqua di sorgente si
conservava il latte.
Un uliveto ben tenuto.
La frazione di Olcio vista dal sentiero del viandante.
Il sentiero termina e si fa “asfalto”.
La cappelletta di San Bernardo a Somana.
Termina qui il nostro viaggio.
Appuntamento al prossimo post dedicato al percorso da Olcio a Santa Maria.
Bibliografia
Borghi A. – Sentiero del Viandante, 1992 – Azienda Promozione Turistica Lecchese
Brivio D. – Lungo “Quel Ramo”,1985 – Edizione della Banca Popolare di Lecco
Colombo G. – Lariosaurus, 2002 – Editore Associazione Culturale “Luigi Scanagatta” Varenna LINK
Goretti A. – Lierna, Un Paese tra Lago e Monti, 2001 – Comune di Lierna
Panizza F.- Il Castello di Lierna, 2003 – Comune di Lierna
Mappa: LINK per scaricare il PDF