mercoledì 20 marzo 2019

È primavera ed è il momento di assaporare la gustosa silene.

Oggi 20 marzo alle ore 20:58 cade l’equinozio di primavera. E’ il momento di recarsi nei prati a raccogliere i teneri germogli del Silene vulgaris, una tra le migliori erbe selvatiche commestibili, molto conosciuta e utilizzata in cucina in vari modi.
Il tenero germoglio della Silene vulgaris.

Il Silene vulgaris appartiene alla famiglia delle Caryophyllaceae. Cresce spontaneamente nelle zone temperate dell’Europa e del Nordamerica dalla pianura fino a 1500 m s.l.m. e predilige terreni calcarei poco fertili, i campi incolti, i coltivi e persino gli ambiente urbani.


Tra le pietre dei marciapiedi o nelle fessure dell’asfalto spesso chiamate erbacce, troviamo anche la Silene vulgaris.


Il nome volgare è Silene rigonfia mentre il nome dialettale vede così tante declinazioni che è pressoché impossibile farne un elenco. Questo dimostra quanto sia diffusa la conoscenza di questa pianta commestibile.
Più curiosa è l’etimologia del genere Silene. Pare sia legata alla figura mitologica di Sileno, compagno di Dioniso, famoso per il suo ventre gonfio (che richiama la forma del calice). Mentre il nome della specie deriva dal latino vulgus=comune.
L’infiorescenza della Silene vulgaris.

S. vulgaris è da sempre una tra le erbe spontanee più usate e consumate nella cucina popolare. Si utilizzano i giovani germogli dal sapore dolce e delicato che si consumano sia crude che sia cotte, divenendo un ingrediente base per la preparazione di risotti, minestre e frittate. Piatto tipico sono lessati e usati come contorno alle uova al tegamino.
NB: L’utilizzo di piante selvatiche prevede una minima conoscenza di ciò che si raccoglie pertanto si declina ogni responsabilità sul loro utilizzo.