sabato 22 aprile 2017

Varenna è rimasta orfana del “suo” Edredone.

Lo scopo di questo blog è divulgare curiosità naturalistiche e, in particolare, quelle riguardanti il territorio lariano. Una sorta di diario dove vengono annotate osservazioni più o meno interessanti. Purtroppo, per dovere di cronaca, il post odierno deve registrare la scomparsa dell’ultimo Edredone lariano avvenuta il giorno 27 marzo 2017. Con questo fatto si conclude anche la speranza di avere un insediamento naturale di questa specie nel nostro territorio.

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Edredone (Somateria mollissima), gennaio 2017, Varenna (LC).

La presenza degli Edredoni sul lago di Como è stata ampiamente descritta su Libereali (a questo LINK) ma la storia degli Edredoni di Varenna è così brevemente riassumibile:
13-01-2009 a Mandello del Lario (LC) vengono osservati 3 giovani maschi.

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Tre giovani Edredoni maschi, gennaio 2009, Mandello del Lario (LC).

 

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Passano pochi mesi e i tre si trasferiscono nei pressi di Varenna (LC) in una zona abbastanza isolata. Con il passare del tempo si imbrancano con un gruppo di Germani reali (domestici) perdendo la diffidenza nei confronti dell'uomo (e questo, mi sia permesso, fu un grave errore).

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Ottobre 2009, Varenna (LC).

I tre diventano famosi nel mondo dei fotografi e dei birdwatchers e purtroppo anche di qualche malintenzionato, perchè l'individuo con la livrea più bella scompare improvvisamente il 29-12-2010. Ad escludere che se ne sia andato spontaneamente è il particolare periodo di svenamento tra dicembre e gennaio durante il quale le anatre difficilmente si spostano dal luogo di svernamento.

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Dicembre 2010, Varenna (LC). L’esemplare in secondo piano presenta una bellissima livrea ed è in ottima salute. Nonostante non sia periodo di migrazione scompare pochi giorni dopo.

Nei primi giorni di gennaio 2014 sparisce un altro Edredone. Anche in questo caso, come per il precedente, il periodo non è quello migratorio.

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Ottobre 2013, Varenna (LC). Ora anche questo esemplare ha una perfetta livrea.

L'esemplare superstite ha il piumaggio non perfetto con delle macchie nere. Mi sia permessa di nuovo un’altra mia opinione… ma penso che questa peculiarità gli abbia allungato la vita!

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L’ultimo esemplare di Edredone di Varenna, febbraio 2017.

L’Edredone, un tempo, era considerato una specie dell’Europa settentrionale. Verso la metà del secolo passato la sua diffusione si spinse fino ad alcuni laghi svizzeri e da specie svernante divenne anche sedentaria e nidificante. Questo fatto è principalmente dovuto alla diffusione nelle acque dolci di un mollusco la Dreissena polymorpha comunemente chiamata Cozza zebrata. L’Edredone, nutrendosi principalmente di molluschi acquatici, ha trovato cibo a sufficienza per decidere di fermarsi definitivamente sui laghi. Fatto notevole per una specie adattata all'ambiente marino!
Anche il Lario è stato colonizzato da questi bivalvi originari della Russia meridionale grazie al nomadismo di motoscafi, sulla carena dei quali questi molluschi si aggrappano venendo così trasportati facilmente, e grazie ad altre attività umane che hanno diffuso queste specie alloctone.

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Unio mancus, un "mitile di acqua dolce", specie autoctona con aggrappato un gruppo di Dreissena polymorpha, specie alloctona originaria della Russia meridionale.

 

 

 

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Corbicula fluminea bivalve dulciacquicolo originario del sud-est asiatico di recente presenza nel lago di Como.

 

 

 

Un tentativo di nidificazione sul lago di Como da parte dell’Edredone c’è stato nel 2008 ma anche quella coppia è scomparsa. Dopo l’arrivo dei tre giovani maschi non si sono più registrate nuove presenze né tantomeno femmine. Per questo motivo la presenza del “famoso” Edredone di Varenna è da considerarsi un caso unico e straordinario.

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L’ultimo esemplare di Edredone di Varenna, marzo 2017.

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Quali siano le cause della morte di questo ultimo esemplare non è dato sapersi. I resti dell’uccello non sono stati recuperati e di conseguenza non è stato possibile fare nessun accertamento della causa di morte.
Certo è che poche ore prima di morire era in piena salute! Potrebbe quindi essere stato vittima di un avvelenamento o aver ingerito qualche oggetto pericoloso. Gli Edredoni si alimentano raccogliendo il molluschi sul fondale del lago e non è da escludere che sia incappato in qualche amo o lenza persa da qualche pescatore dilettante (questi detriti non biodegradabili provocano gravi incidenti agli uccelli selvatici che frequentano le spiagge o che si alimentano sui fondali).
Di certo non è morto di vecchiaia visto che mediamente la vita di un Edredone si aggira tra i 15/20 anni.

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In questo ingrandimento si può notare come questa Moretta codona (Clangula hyemalis) ha appena raccolto un amo, fortunatamente non lo ha ingoiato.

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Gabbiano reale (Larus michahellis) con una lenza da pesca impigliata alla zampa.

 

 

 

 

Una nota personale: “l’Edredone di Varenna” mi mancherà poiché era entrato a far parte del nostro paesaggio lacustre.

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Il bello della biodiversità: In questa immagine un gruppo di Germani: tre Smerghi maggiori (Mergus merganser) e un Edredone. Solo pochi anni fa era inimmaginabile poter scattare una fotografia così sul Lario!