sabato 30 gennaio 2016

I giorni “primaverili” della merla

Secondo un’antica tradizione popolare, i giorni 29, 30 e 31 gennaio, vengono chiamati “giorni della merla” e sono descritti come i più freddi dell’anno, anche se statisticamente, il periodo in assoluto più freddo si riscontra tra la seconda e la terza decade di gennaio. In questo gennaio 2016 i “giorni della merla” sono smentiti da un’anticipata primavera: a Lecco il giorno 29 gennaio la temperatura massima è stata di 16.2° e la minima 7.3° (www.meteolecco.it)

Ma perché la tradizione popolare chiama questi ultimi giorni di gennaio “giorni della merla”? Ci sono diverse leggende: una di queste vede come protagonista un cannone, chiamato appunto "la Merla" che sarebbe dovuto passare oltre il Po e che fu trasportato sull’altra sponda grazie al gelo di quei giorni di gennaio che tramutarono il fiume in una strada ghiacciata1.

La leggenda più diffusa vede come protagonista il Merlo (Turdus merula) un passeriforme molto comune e conosciuto anche dai non esperti.

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Il merlo è caratterizzato da un sostanziale dimorfismo sessuale, il maschio adulto è tutto nero con un anello perioculare e becco giallo, mentre la femmina è marrone-fuligginosa con gola leggermente bianca-brunastra più chiara con diffuse chiazze sul petto.

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Un maschio di merlo mentre alimenta un giovane appena involato dal nido

 

 

 

 

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Il giovane di merlo è simile alla femmina ma si distingue per una puntinatura sulle parti superiori.

 

 

 

La fantasia popolare nelle più svariate leggende racconta di una merla che per ripararsi dal gran freddo, con i suoi pulcini, in origine bianchi, si rifugiarono dentro un comignolo, dal quale emersero il 1° febbraio, tutti neri a causa della fuliggine e da quel giorno tutti i merli divennero neri. 

6_Merlo-leucistico-(57)A volte le origini delle leggende, anche le più fantasiose, provengono da osservazioni dirette: d'altronde scorgere un merlo bianco non è poi cosa così rara, spesso capita di osservare individui con caratteri leucistici o albini, ma a cosa è dovuto questo particolare piumaggio?

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Merlo maschio leucistico, provincia di Lecco.

 

 

Il leucismo è un difetto di fissazione dei pigmenti scuri (melanine) nelle penne e può essere generalizzato o parziale, questi individui leucistici sono caratterizzati da una colorazione pallida e "slavata" priva di toni molto scuri (grigiastra, brunastra o color crema), che può interessare l’intero piumaggio (leucismo totale) o solo alcune chiazze isolate frammiste a penne e piume colorate normalmente (leucismo parziale). La particolarità fenotipica più evidente degli uccelli leucistici è che, presentando in quantità tipiche tutti i pigmenti ad eccezione di quelli più scuri, i vari caratteristici "disegni" del piumaggio (striature, barrature, macchie scure, contrasti, ecc.) rimangono inalterati, anche se riprodotti da tinte anomale. Anche le parti nude si presentano come semplici versioni sbiadite dell’originale.

 

L’albinismo invece è dovuto all’assenza di pigmenti scuri (le melanine ed alcuni carotenoidi), agenti primari della normale colorazione del piumaggio degli uccelli in cui vengono a mancare alcuni particolari enzimi, responsabili della sintesi delle suddette sostanze coloranti, dalla struttura dei tessuti di origine dermica (epidermide, penne, piume e scaglie). Nei Mammiferi, compreso l’Uomo, la principale causa di albinismo è la mancata produzione dell’enzima "tirosinasi" (e di pochi altri enzimi simili), dovuta alla casuale presenza di una coppia di geni epistatici recessivi. Anche negli Uc8_Merlo-albino_001celli questo tipo di aberrazione ha una connotazione fortemente recessiva, geneticamente determinata, ed è causata dall’assenza di particolari sostanze enzimatiche che concorrono alla sintesi dei pigmenti.

Fenotipicamente (ossia per quanto riguarda l'aspetto esteriore), gli albini sono caratterizzati dall'assenza di tinte scure ed appaiono quindi omogeneamente bianchi (albinismo totale) o a chiazze bianche alternate ad aree colorate normalmente. Non essendo presente alcun pigmento scuro, non rimangono tracce dei disegni caratteristici del piumaggio: questo si presenta, cioè, come uniformemente chiaro, senza né strie, né macchie e né contrasti particolari. Per finire, anche le parti nude degli albini risentono di questa totale mancanza di colore: la "cera" del becco, le zampe ed anche gli occhi apparirebbero bianchi (come le piume e le penne) se non fosse per il fitto sistema di capillari che, scorrendo appena al di sotto del tegumento, donano ad esso una tenue sfumatura rosata o rossiccia (per il sangue che si intravede in parziale trasparenza).

Merlo albino tassidermizzato
(proprietà Associazione Culturale “L. Scanagatta Varenna)


9_Merlo in canto-003

Un merlo al crepuscolo diffonde il suo melodioso canto.

 

Non sapremo mai con certezza cosa ha originato il detto “giorni della merla”, la certezza è che, con l’arrivo della bella stagione, il merlo ci allieta del suo melodioso canto, come è successo anche a Paul McCartney dal quale ha preso ispirazione per la sua celebre canzone Blackbird.


Bibliografia

1) Sebastiano Pauli (storico del Sacro Militare Ordine Gerosolimitano) Modi di dire toscani ricercati nella loro origine. (1740). (fonte wikipedia)

2) I. Festari, Le aberrazioni cromatiche " pubblicato da EBN Italia - Quaderni di birdwatching, n. 003, 2000

venerdì 1 gennaio 2016