Solo pochi mesi fa descrivevo su queste pagine la migrazione
primaverile, (tempo di migrare), ed ora siamo già nella migrazione post riproduttiva. Quest’anno pare che
alcune specie abbiano anticipato il rientro nelle località di svernamento,
Balie e Luì grossi sono segnalati con una decina di giorni di anticipo. Un
uccello che invece inizia la migrazione regolarmente in questo periodo è il
Falco pecchiaiolo (articolo a lui dedicato).
Per attraversare le Alpi e le Prealpi, questi uccelli utilizzano rotte
migratorie “storiche”, vere strade dei cieli. Nella nostra zona, tra il lago di
Como e le Prealpi Orobiche, alcuni ricercatori del CROS Varenna si sono impegnati nel controllare
periodicamente alcune località che teoricamente potrebbero essere interessanti
da questo punto di vista.
Oggi racconterò lo svolgere di una giornata passata
di birdwatching ricca di emozioni.
L’estate che stiamo vivendo è particolarmente calda, quasi da record, infatti
anche sui rilievi montani la temperatura si fa sentire. Ci troviamo sull’alpe
Giumello (LC), sulle pendici del Monte Muggio ed il panorama è offuscato dalla
calura.
Ben diversa appare la vista
del paesaggio in una giornata limpida. Lo sguardo spazia sul ramo del lago di
Como con la punta di Bellagio, il promontorio del Balbianello.
Il Lago di Como e il Lago
di Lugano.
Gli uccelli migratori detti
” veleggiatori”, come ad esempio i falchi,
utilizzano le correnti d’aria ascensionali per portarsi in quota e poi
planare fino ad agganciare un’altra termica, questo gli permette di ridurre al
minimo il dispendio di energia. Sui pendii montani queste correnti si formano spontaneamente
e per tale motivo il monte Muggio è il luogo ideale per osservare questi
uccelli.
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Prateria del monte Muggio con la sponda occidentale dell’alto Lario. |
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Due Falchi pecchiaioli in
termica scompaiono nel cielo.
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Falco pecchiaiolo. |
Oltre ai Pecchiaioli, la migrazione coinvolge altri rapaci.
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Poiana. |
La sorpresa è osservare, molto lontana dal nostro appostamento, un’Albanella
minore impegnata nella caccia mentre volteggia sul crinale.
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Albanella minore, giovane dell’anno, Monte Muggio. |
L'Albanella minore è specie nidificante e
migratrice in Europa, nelle nostre zone le rare osservazioni di questa specie
si fanno solo durante le migrazioni.
Questa specie è in forte diminuzione a causa della
scomparsa delle steppe naturali, pertanto si è dovuta adattare a cacciare e a
riprodursi quasi esclusivamente nei campi coltivati.
I nidi vengono rigorosamente posati sul terreno e
per tale motivo la gran parte di questi viene distrutta da parte dei mezzi
meccanici impiegati nella mietitura. Se a questo si aggiungono altri fattori
come l'uso massiccio di pesticidi in agricoltura, il bracconaggio, la predazione
di uova e nidiacei (da parte di mammiferi e corvidi) l’Albanella minore è messa
in serio pericolo.
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Albanella minore, maschio, Germania. |
Le sorprese non finisco qui: un amico mi chiama al telefono informandomi
che uno stormo di 48 Cicogne bianche ha trascorso la notte nella Riserva del
Pian di Spagna. Il gruppo si è involato
ed io trovandomi più a sud sul monte Muggio attendo speranzoso il suo
passaggio. Bastano infatti pochi minuti e lo vedo arrivare in volo sul lago
provando una grande emozione.
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Cicogne bianche sopra Bellano. |
Il bello del birdwatching è condividere questi momenti con gli amici a
due e a quattro zampe.
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