lunedì 20 agosto 2012

È iniziata la migrazione…

Solo pochi mesi fa descrivevo su queste pagine la migrazione primaverile, (tempo di migrare)ed ora siamo già nella migrazione post riproduttiva. Quest’anno pare che alcune specie abbiano anticipato il rientro nelle località di svernamento, Balie e Luì grossi sono segnalati con una decina di giorni di anticipo. Un uccello che invece inizia la migrazione regolarmente in questo periodo è il Falco pecchiaiolo (articolo a lui dedicato).
Per attraversare le Alpi e le Prealpi, questi uccelli utilizzano rotte migratorie “storiche”, vere strade dei cieli. Nella nostra zona, tra il lago di Como e le Prealpi Orobiche, alcuni ricercatori del CROS Varenna  si sono impegnati nel controllare periodicamente alcune località che teoricamente potrebbero essere interessanti da questo punto di vista.
Oggi racconterò lo svolgere di una giornata passata di birdwatching ricca di emozioni.

L’estate che stiamo vivendo è particolarmente calda, quasi da record, infatti anche sui rilievi montani la temperatura si fa sentire. Ci troviamo sull’alpe Giumello (LC), sulle pendici del Monte Muggio ed il panorama è offuscato dalla calura.

Ben diversa appare la vista del paesaggio in una giornata limpida. Lo sguardo spazia sul ramo del lago di Como con la punta di Bellagio, il promontorio del Balbianello. 

Il Lago di Como e il Lago di Lugano.

Gli uccelli migratori detti ” veleggiatori”, come ad esempio i falchi,  utilizzano le correnti d’aria ascensionali per portarsi in quota e poi planare fino ad agganciare un’altra termica, questo gli permette di ridurre al minimo il dispendio di energia. Sui pendii montani queste correnti si formano spontaneamente e per tale motivo il monte Muggio è il luogo ideale per osservare questi uccelli.
Prateria del monte Muggio con la sponda occidentale dell’alto Lario.
Due Falchi pecchiaioli in termica scompaiono nel cielo.
Falco pecchiaiolo.
Oltre ai Pecchiaioli, la migrazione coinvolge altri rapaci.
Poiana.
La sorpresa è osservare, molto lontana dal nostro appostamento, un’Albanella minore impegnata nella caccia mentre volteggia sul crinale.

 Albanella minore, giovane dell’anno, Monte Muggio.
L'Albanella minore è specie nidificante e migratrice in Europa, nelle nostre zone le rare osservazioni di questa specie si fanno solo durante le migrazioni.
Questa specie è in forte diminuzione a causa della scomparsa delle steppe naturali, pertanto si è dovuta adattare a cacciare e a riprodursi quasi esclusivamente nei campi coltivati.
I nidi vengono rigorosamente posati sul terreno e per tale motivo la gran parte di questi viene distrutta da parte dei mezzi meccanici impiegati nella mietitura. Se a questo si aggiungono altri fattori come l'uso massiccio di pesticidi in agricoltura, il bracconaggio, la predazione di uova e nidiacei (da parte di mammiferi e corvidi) l’Albanella minore è messa in serio pericolo.
Albanella minore, maschio, Germania.
Le sorprese non finisco qui: un amico mi chiama al telefono informandomi che uno stormo di 48 Cicogne bianche ha trascorso la notte nella Riserva del Pian di Spagna.  Il gruppo si è involato ed io trovandomi più a sud sul monte Muggio attendo speranzoso il suo passaggio. Bastano infatti pochi minuti e lo vedo arrivare in volo sul lago provando una grande emozione.

Cicogne bianche sopra Bellano.
 La giornata termina con un gracchiante volo di Corvi imperiali

Il bello del birdwatching è condividere questi momenti con gli amici a due e a quattro zampe.

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