Domenica 26 agosto 2012 ricompare un Falaropo beccolargo, viene da pensare sia lo stesso individuo che straordinariamente è passato dal Pian di Spagna in migrazione primaverile ed ora sta rientrando nelle aree di svernamento percorrendo la stessa strada, chiaramente sono solo supposizioni, nessuno lo potrà mai confermare.
Disegno
di Falaropo beccolargo, realizzato da U. Catalano per la pubblicazione “Iconografia degli Uccelli D'Italia” edito dall’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica. |
In Italia il Falaropo beccolargo, la cui lunghezza totale è pari a 18-25 cm, è
migratore e svernante molto irregolare. Nonostante la specie sia normalmente
gregaria al di fuori della stagione riproduttiva, in Italia vengono di solito
osservati individui isolati. Questo fatto, testimonia che le presenze sono
dovute a soggetti usciti dalla normale direttrice di spostamento, probabilmente
questo avviene a causa di ampie depressioni atmosferiche che modificano la
rotta normalmente seguita dalla specie.
Vi
sono 3 specie:
Ø Il Falaropo beccolargo (Phalaropus fulicarius)
nidificante nelle tundre artiche del Vecchio e Nuovo Mondo;
Ø Il Falaropo beccosottile (Phalaropus lobatus)
nidificante nella zona subartica;
Ø Il Falaropo di Wilson (Phalaropus tricolor)
nidificante nell'ovest del Canada e degli Stati Uniti.
Le
prime due specie svernano sul mare e si nutrono di crostacei planctonici; la
specie americana trascorre l'inverno sulle rive delle paludi del Sudamerica.
La
femmina del Falaropo beccolargo ha una livrea nuziale più colorata del maschio. Tra i Falaropi sono le femmine a scegliere il
proprio compagno; la variopinta livrea nuziale della femmina e la sua indole
bellicosa sono causate da un'abbondante secrezione nelle ovaie di ormoni
sessuali di tipo maschile, infatti nei Falaropodi la maggior parte delle
femmine abbandona il nido già durante la cova, pertanto in genere i piccoli
vengono accuditi solo dal maschio fino a quando non sono in grado di volare.
Questa immagine pur essendo qualitativamente scarsa a causa la notevole
distanza del soggetto, resta un’importante testimonianza della presenza sul
Lario di un Falaropo beccolargo.
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