mercoledì 28 agosto 2013

Il paesaggio di montagna di fine agosto

Trascorro una bella giornata nel Parco Nazionale dello Stelvio, quando ad un certo punto mi soffermo a contemplare la bellezza del paesaggio che si estende davanti ai miei occhi: in primo piano un ciuffo di Silene acaule, sparuti Papaveri retici sulle pietraie e il sommesso richiamo delle Pernici bianche mentre in lontananza il Gipeto si staglia nel cielo.

Sulle cime più alte si intravede ancora un po' di neve, che in alcuni punti brilla alla luce del sole, e il cielo azzurro, cosparso di nuvole bianche, sovrasta la catena montuosa creando un'atmosfera piacevole e rilassante.


L’austero paesaggio alpino

Un ciuffo si Silene acaule colora la pietraia

Papaver aurantiacum (Loisel) (= Papaver pyneraicum subsp. rhaeticum)
Il Papaver aurantiacum(1), volgarmente chiamato Papavero dorato o alpino, con il suo colore giallo vivo, costituisce uno dei più belli ornamenti dei ghiaioni calcarei delle Alpi.

Papaver aurantiacum (Loisel), nella variante di colore

Linaria alpina


Cerastium alpinum
Tra le pietraie mimetiche compaiono da nulla un gruppo di Pernici bianche, il cui piumaggio mimetizza facilmente questo uccello in quest’ambiente. E’ davvero uno spettacolo poterle osservare così da vicino mentre sono intente a raccogliere i germogli di Cerastium alpinum di cui sono ghiotte.

Pernice bianca Lagopus muta (Montin, 1776)





(1)Dal sito del F.A.B. (Gruppo Flora Alpina Bergamasca) traggo questa interessante spiegazione del attuale nome scientifico aurantiacum:

“Il binomio scientifico di Papaver aurantiacum, è stato creato nel 1809 dal botanico francese Jean Louis August Loiseleur-Deslongchamps (1774-1849) ed è stato pubblicato nell’opera Notice sur les Plantes à ajouter à la Flore de France (Flora gallica); avec quelques Corrections et Observations, Paris, 1810.
Secondo le regole delle priorità storiche oggi in vigore nella tassonomia botanica, tale binomio ha sostituito le altre denominazioni che attribuivano la specie al Papaver alpinum (1753, Linneo), al P. alpinum β pyrenaicum (1809, Willdenow), al P. pyrenaicum (1821, De Candolle) ed al P. rhaeticum (1885, Leresche)”.

Circa poi il significato del nome del genere, si fa presente che Carlo Linneo nel 1753 ha ripreso l’ antico termine latino papaver, che a sua volta proveniva dal celtico «papa» = pappa


2 commenti:

  1. E sempre interessante ammirare tutte le foto scattate con maestria come queste.

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