Quest’anno in alta
montagna l’inverno è stato più lungo del solito. Se a fondovalle la primavera è
stata caratterizzata da tanti giorni di pioggia, sui rilievi alpini la neve è
stata presente più a lungo. Ora la stagione estiva riprende velocemente il
tempo perduto e a queste quote non c’è tempo da perdere poichè la bella
stagione non durerà molto.
Il ghiaccio invernale sta abbandonando questo laghetto alpino.
Il Crocus albiflorus volgarmente chiamato “zafferano alpino” è uno
tra i primi fiori a comparire a queste quote in primavera.
Crocus albiflorus |
La valle dello Spluga. Sullo sfondo il piccolo
abitato di Montespluga.
Il
Lago di Montespluga è un bacino artificiale chiuso a sud da due dighe. Questa
opera risalente al 1931 ha modificato drasticamente questa valle.
Veloci sfrecciano i Rondoni. A Montespluga (quota
1800 m) nidifica una piccola colonia di Rondoni e penso di poter affermare che questa
sia tra le aree di nidificazione la più elevata in termini di quota.
Rondone comune Apus apus |
La marmotta qui è di casa.
Marmotta Marmota marmota |
La Viola calcarata. |
Uno stagno è la testimonianza della forza della
natura, una biodiversità incredibile.
Migliaia di uova di Rana temporaria (o Rana
alpina o montana)
Uova di Rana temporaria. |
Alcune uova si sono già schiuse e ora i girini
iniziano la loro vita larvale.
Girini di rana temporaria. |
Alcuni girini trovano di che nutrirsi in un
malcapitato coleottero caduto in acqua.
Ma le rane non sono le sole frequentatrici dello
stagno poiché ci sono anche molti tritoni alpestri (per approfondimenti vi
rimando al post Il tritone alpestre).
Un Tritone alpestre maschio in livrea riproduttiva. |
L’escursione odierna è caratterizzata
dall’interessante osservazione di una Lucertola vivipara Zootoca vivipara, specie rara e difficilmente osservabile sia per
il colore mimetico che per il carattere timoroso che al minimo allarme si
rintana velocemente.
Lucertola vivipara Zootoca vivipara |
La Lucertola vivipara Zootoca vivipara
(JACQUIN 1787) è un piccolo sauro che raramente supera i 15 cm di lunghezza. Questo
rettile adattato a vivere anche a temperature relativamente basse ha la
caratteristica di trattenere le uova nel corpo materno fino al completo
sviluppo degli embrioni, così che i piccoli vedono la luce già perfettamente
formati. Questa caratteristica ha permesso alla Lucertola vivipara di
colonizzare gli ambienti più disparati e quote che possono superare i 2000 m s.
l. m. La sua particolare forma di riproduzione la rende indipendente dalla
costituzione del suolo; ciò le permette di vivere anche in prati umidi e
acquitrini. La latenza invernale varia a seconda delle caratteristiche dell’habitat
e si prolunga da settembre/ottobre fino a marzo/aprile. L‘accoppiamento ha
luogo tra maggio e giugno. La durata dello sviluppo degli embrioni nel corpo
materno è strettamente legato alle condizioni atmosferiche. Nelle estati favorevoli
i piccoli nascono già durante la seconda metà di agosto, nelle estati fredde e
umide anche in ottobre o addirittura può capitare che alcune femmine
trascorrano l‘inverno in stato di gravidanza. La femmina dà alla luce
solitamente da 5 a 8 piccoli che alla nascita misurano circa 5 cm. La quota di
sopravvivenza è molto bassa, solo pochi di essi raggiungono il primo anno di
età.
La Lucertola vivipara è il rettile in grado di spingersi più a nord a livello mondiale. Il suo areale si estende su gran parte dell‘Europa e dell’Asia settentrionale: dalla Cordigliera Cantabrica spagnola e dall’Irlanda fino all‘isola di Sahalin, sulle coste del Pacifico; dalla Pianura padana fino al Mare del Nord e al Mare di Barents.
Lucertola vivipara |
Nota
interessante: la Lucertola vivipara si differenzia dalla Lucertola muraiola Podarcis
muralis per
le zampe più corte e il capo più stretto e il corpo relativamente tozzo e non
appiattito. Spesso
presenta una stretta linea vertebrale scura.
Lucertola muraiola Podarcis muralis, Varenna (LC). |
molto interessante e splendide foto
RispondiEliminagrazie
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