Proseguendo la chiacchierata sulla migrazione possiamo aggiungere che
solitamente con il termine “migrazione” intendiamo il movimento regolare tra le
aree riproduttive e non-riproduttive. In realtà esistono diversi tipi di
migrazioni.
Pian di Spagna (CO), ottobre, stormo di Allodole in migrazione. |
migratori a breve raggio (o su breve distanza), i quali effettuano
principalmente movimenti all’interno di un unico continente e, nel sistema
migratorio Paleartico-Africano, vengono chiamati “intrapaleartici”.
migratori a lungo raggio (o su lunga distanza), i quali si spostano generalmente tra diversi continenti
effettuando viaggi più lunghi che comprendono l’attraversamento di tratti di
mare.
Prendiamo per esempio due specie filogeneticamente molto affini tra
loro: il Luì grosso e il Luì piccolo, questi due piccoli Silvidi mostrano un comportamento migratorio differente. Il Luì
grosso è un migratore a lunga distanza, o trans-sahariano, mentre il Luì
piccolo migratore a media distanza, o intrapaleartico.
Luì piccolo Phylloscopus collybita
Luì piccolo, ottobre, Pian di Spagna (CO). |
Durante il periodo riproduttivo (da Aprile a Luglio), l’Europa
occidentale (compresa l’Italia), costituisce l’areale del Luì piccolo Phylloscopus
collybita. Durante il periodo post-riproduttivo (da Settembre a Marzo),
parte dei Luì piccoli dell’Europa centrale (collybita) si comportano come
migratori a corto raggio, svernando nelle aree di nidificazione o poco più a
sud, in habitat mediterraneo.
Migrazione del Luì piccolo. |
Luì
grosso Phylloscopus trochilus
Luì grosso, settembre, Lago di Pusiano (CO). |
Il Luì grosso Phylloscopus trochilus, al contrario, è presente in Italia solo nel periodo migratorio mentre è diffuso in tutta l’Europa centro-settentrionale (principalmente a nord di Pirenei, Alpi e Balcani) ed in Siberia. Questo piccolo passeriforme si comporta da vero migratore instancabile, arrivando a svernare lungo le coste del Golfo di Guinea, in Ghana e Nigeria, o addirittura fino al Sud-Africa.
Migrazione del Luì grosso. |
movimenti quotidiani: con questo
termine sono considerati tutti quei movimenti che generalmente (ma non
necessariamente) sono brevi e localizzati, centrati attorno al luogo di
residenza. Si tratta tipicamente di spostamenti tra aree di riposo e di
foraggiamento. Prendiamo come esempio il gabbiano comune, sul Lago di Como,
parte della popolazione svernante di questa specie utilizza il lago solo come
luogo di riposo, al mattino infatti numerosi gruppi, seguendo il corso
dell’Adda, si spostano fino a raggiungere l’interland milanese, per poi fare
ritorno tutte le sere sul lago.
Formazione di Gabbiani comuni in spostamenti quotidiani tra aree di foraggiamento e aree di riposo. |
movimenti
unidirezionali di dispersione: sono considerati di questo tipo gli spostamenti
della maggior parte delle specie di giovani, che una volta divenuti
indipendenti dai loro genitori si allontanano dai luoghi natali. Questo tipo di
movimento non prevede solitamente un viaggio di ritorno. Prendiamo come esempio
il Gipeto, il giovane divenuto indipendente dai genitori vaga per le montagne
prima di prendere possesso di una zona delimitata non occupata da altri
esemplari della sua specie.
Giovane di Gipeto, ottobre, Val Zebrù (SO).
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Sono uccelli dalla spiccata
capacità adattiva, che si insediano in nuovi territori adattandosi ad essi e
divenendo specie stanziali per poi conquistare territori adiacenti.
Un tipico esempio lo riscontriamo
nel comportamento della Tortora dal collare, che nel corso di 70 anni, ha colonizzato
gran parte dell’Europa.
Tortora dal collare. |
movimenti invasivi o irruttivi: con questo
termine ci si riferisce ai movimenti che variano la loro frequenza di anno in
anno. Sono movimenti di gruppi di uccelli che abbandonano le loro aree
normalmente occupate attraversando anche notevoli distanze. Tali movimenti sono
solitamente associati a forti fluttuazioni di disponibilità di cibo.
Un esempio per comprendere questo tipo di
movimento è rappresentato dal comportamento del Beccofrusone, tipico uccello delle
fredde lande nord-europee che periodicamente compie degli spostamenti in massa
denominati “invasioni” fino a raggiungere il centro sud Europa.Beccofrusone, fotografato in Pian di Spagna (CO) nel 2009 durante l’ultima “invasione” di questa specie. |
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