lunedì 2 luglio 2012

Il Tritone alpestre

La natura è meravigliosa. Basta saper osservare e il mondo apre le porte a nuove scoperte!

Siamo nel parco Nazionale dello Stelvio a circa 2000 m di quota. Questo stagno un tempo apparteneva ad una area umida caratterizzata dal susseguirsi di pozze e ruscelli, circondato da una torbiera.



Pur essendo uno stagno dalle ridotte dimensioni ci troviamo di fronte ad un importante ed insostituibile ambiente naturale. Queste piccole aree umide sono gli ambienti ideali per la sopravvivenza di specie vegetali e animali legati alla presenza dell’acqua per compiere il proprio ciclo riproduttivo e non solo. Gli uccelli, ad esempio, hanno bisogno dell’acqua per dissetarsi e per tenere in ordine il piumaggio. La notte, lungo le sponde umide ricche di invertebrati, si instaura una vivace attività di micro mammiferi. Questo stagno è anche un luogo insostituibile per gli anfibi che sono i vertebrati tra i più minacciati a livello globale per la crescente riduzione di questi micro habitat. Ed è in questo lo stagno che vive il Tritone alpestre.


Un maschio di Tritone alpestre
Il Tritone alpestre, Mesotriton alpestris alpestris, è un anfibio dalle piccole dimensioni, riconoscibile per la colorazione scura del dorso contrastante con i colori ventrali aranciati molto intensi.



La distribuzione altitudinale di M. alpestris sulle Alpi è alquanto ampia, spingendosi normalmente a quote superiori ai 2000 m.
E’, tra le varie specie di tritoni, il più legato all’ambiente acquatico. Si riproduce solo dopo il disgelo e lo scioglimento della copertura nevosa (tra maggio e giugno). La femmina depone all’incirca da 100 a 300 uova che ancora singolarmente alla vegetazione sommersa. Dopo circa un mese, alla schiusa delle uova, nascono larve branchiate che in 4-5 mesi completano la metamorfosi. L’abbandono del sito riproduttivo ha luogo solitamente nel tardo autunno anche se alcuni individui di tritone alpestre possono trascorrere in acqua anche tutto l’inverno.
Il tritone alpestre è particolarmente minacciato dalla scomparsa degli habitat riproduttivi e dallo sconsiderato ripopolamento ittico con pesci predatori in tutte le raccolte d’acqua alpine, anche in quelle dove naturalmente nessun pesce sarebbe mai potuto, e dovuto, arrivare.

Una femmina di Tritone alpestre
 Nei dintorni dello stagno si avverte la vivacità del mondo animale.

Un giovane maschio di Crociere
Un Venturone alpino
Una femmina di Merlo dal collare con l’imbeccata da portare al nido
Un maschio di Merlo dal collare
Nei dintorni dello stagno una fioritura di bianchi 
Erioforo Eriophorum angustifolium si estendono nella torbiera.
Erioforo
Una Rosa canina


1 commento:

  1. Bellissimo il servizio sul tritone alpestre,
    come da filosofia del Tuo blog ricco di biodiversita'.
    Ciao Gpaolo.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.