sabato 16 febbraio 2013

Il sentiero delle cince

Il titolo del post odierno è molto simile ad un post proposto esattamente un anno fa sulla Val Roseg, "La valle delle cince".
Il titolo odierno “Il sentiero delle cince” deriva semplicemente dal percorso che parte da Sankt Moritz (Engadina) e raggiunge Pontresina all’imbocco della Val Roseg, famosa valle dove gli uccelli non hanno timore dell’uomo.


Precise indicazioni  lungo il percorso
Il sentiero è completamente immerso in una pineta. Come capita spesso in Svizzera, gli animali sono meno timorosi che dalle nostre parti e la radicata abitudine di posizionare mangiatoie lungo il percosso facilita l’osservazione di molta fauna alpina. Di seguito, vi propongo una sequenza d’immagini.


Comodo e pianeggiante sentiero, molto battuto dai turisti invernali.


Primi incontri…
Cincia dal ciuffo

Nocciolaia
Picchio muratore
Un’apertura del bosco spazia la vista sul lago di Staz, invisibile perchè coperto dalla neve.
Lago di Staz in versione invernale
Uniche abitazioni nei pressi del lago
Si rientra nel bosco e si fanno ulteriori osservazioni.
Un maschio di crociere
Una femmina di crociere
Decisamente l’osservazione più emozionante è quella di una coppia di caprioli.
Femmina di capriolo
 Il capriolo (Capreolus capreolus) è un ungulato appartenente alla famiglia dei cervidi. È diffuso in gran parte dell'Europa continentale e in Gran Bretagna. In Italia si trova sulle Alpi e sugli Appennini. Ultimamente, si assiste alla lenta ricolonizzazione dei boschi della pianura padana, dove predilige boschi aperti in cui il sottobosco sia fitto e che siano inframmezzati da radure e zone cespugliose.


Femmina di capriolo
Maschio di capriolo

 Il maschio ha palchi corti in genere con tre punte per lato nei soggetti adulti.
Capriolo “in velluto”, termine usato in questo periodo mentre crescono i palchi.
Impropriamente considerate corna, nei cervidi sono presenti i palchi (appendici ramificate che si trovano sul capo). I palchi sono costituiti da un particolare tessuto osseo senza un rivestimento corneo e vengono rinnovati periodicamente ogni anno.

L’ormone somatotropo è quello che determina la crescita dei palchi. Quando il tessuto è in crescita è riccamente vascolarizzato e rivestito esternamente da una morbida peluria: il velluto.
Il testosterone, invece, determina la progressiva ossificazione dei palchi e, quindi, la chiusura dei vasi che li nutrono. Ciò determina in primo luogo l’arresto della crescita, la morte ed il distacco del velluto ed, infine, la caduta dei palchi.



Mangiatoie per piccoli uccelli. A volte capita che le cince si posino sulle mani per raccogliere il cibo.


Un picchio rosso maggiore raccoglie cibo dalla mangiatoia

Cincia alpestre
Cincia mora
Sempre molto elusivo e difficilmente osservabile è il rampichino alpestre


La nostra passeggiata termina all’uscita del bosco. Siamo nelle vicinanze di Pontresina.
Pontresina

La stazione ferroviaria di Pontresina da cui passa il treno Bernina Express della compagnia ferroviaria svizzera “Ferrovia Retica” che copre la tratta tra Tirano e Sankt Moritz. Questo treno percorre un itinerario di notevole interesse paesaggistico. Nel 2008 la ferrovia del Bernina è stata inclusa nell'elenco dei patrimoni dell'umanità stilato dall'UNESCO.






giovedì 14 febbraio 2013

Il giorno della civetta

Chiaramente il titolo del post odierno non si riferisce al celebre romanzo di Leonardo Sciascia, ma all’osservazione odierna di tre civette fatta in Riserva del Pian di Spagna dove ho potuto osservare questi uccelli notturni straordinariamente di giorno mentre erano intenti a godersi il tiepido sole di febbraio.
Civetta Athene noctua



La civetta (Athene noctua), è un piccolo rapace notturno della famiglia degli Strigidae. Un tempo questo uccello era molto comune nelle campagne italiane ed europee, purtroppo allo stato attuale la sua presenza è in forte calo ed in alcune aree è letteralmente scomparsa. Le cause di questa drastica diminuzione sono molteplici: distruzione, trasformazione e frammentazione degli habitat rurali, taglio indiscriminato dei filari alberati e delle siepi; diminuzione dei prati e dei pascoli, un aumento di coltivazioni intensive, uso indiscriminato di pesticidi e per ultimo anche la ristrutturazione di vecchi edifici e cascinali abitualmente utilizzati dalla civetta.

Cascinale dove nascondersi e nidificare, prati e campi agricoli dove cercare il cibo, questo è il tipico
ambiente frequentato dalla Civetta.


Il nome scientifico della civetta è  Athene noctua, ispirato al nome della dea Atena (Minerva). Il termine noctua si riferisce alla sua vita notturna.

La Dea Minerva e la Civetta
La civetta di Minerva(1) è quella che accompagna la dea nei miti dell’antica Roma e, da Omero in poi, Atena glaucopide(2)  nei miti dell’antica Grecia. Questo animale rappresenta il simbolo della filosofia e della saggezza.

In quanto animale sacro alla dea Atena, la civetta compariva accanto all’ulivo nelle monete ateniesi che, per tale motivo, erano soprannominate civette.
Moneta greca Tetradracma di Atene, V secolo a.C.
Periodo Arcaico.


La civetta di Atena è stata rappresentata anche nella moneta di un euro greco, per ricordare le tradizioni mitologiche e culturali greche, soprattutto quelle filosofica e scientifiche.




Vita dura per la civetta

L'immagine della civetta nella cultura popolare è contraddittoria, infatti se da un lato è considerata simbolo di saggezza, di conoscenza, di sensibilità, del dono profetico, della moderazione e della malinconia, dall’altro lato, per la cultura popolare quest’uccello è portatore di sventure quali la minaccia di morte e la miseria, infatti secondo certe credenze, quando una civetta canta sopra un tetto, significa che una sventura si verificherà in quella casa.


Curiosità


Il termine civetta viene utilizzato anche quando ci si riferisce ad una donna vanitosa, leggera, che ama farsi corteggiare attraendo ammiratori con atti vezzosi e poco naturali e cerca di attirare su di sé l'attenzione di chi le sta attorno. Anche la locandina esposta all'esterno dell'edicola, dove sono riassunte le notizie più importanti, si chiama civetta perchè ha la funzione di attirare l'attenzione dei passanti.

Questo utilizzo del termine “civetta” è legato al fatto che la civetta veniva usata un tempo nella caccia come richiamo per piccoli passeriformi, li attraeva con un particolare modo di battere le ali, ammiccamenti e altri atteggiamenti irresistibili alle potenziali prede.


Disegno di Civetta, realizzato da U. Catalano per la pubblicazione 
“Iconografia degli Uccelli D'Italia” edito dall’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica.