lunedì 11 marzo 2013

3 anni, tre oche

In questi giorni presso la Riserva del Pian di Spagna abbiamo la fortuna di poter osservare una coppia di Oche selvatiche (Anser anser) specie molto comune svernante in Italia, specialmente nel delta del Po e nella laguna veneta ma decisamente poco osservabile nelle provincie di Como Lecco e Sondrio. L’osservazione di questa coppia di oche va ad aggiungersi all’osservazione delle precedenti due Oche granaiole (Anser fabalis) del 2012 e all’osservazione dell’unica Oca lombardella (Anser albifrons) del 2010 (prima osservazione per la riserva del Pian di Spagna).

Oca selvatica, marzo 2013, Pian di Spagna (CO).
Le oche selvatiche appartengono all’ordine degli Anseriformi e alla famiglie degli Anatidi ed è considerata l'antenata dell'oca domestica europea.

Oca selvatica, marzo 2013, Pian di Spagna (CO).

Come tutti gli Anseriformi hanno becco largo e provvisto di lamelle trasversali per filtrare l'acqua e la melma durante la ricerca del cibo, piumaggio fitto con copertura continua di piume sotto le penne, zampe corte e piedi con quattro dita (le anteriori palmate). Sono uccelli acquatici, ottimi volatori e migratori, amano la vita di gruppo e si adattano alle diverse condizioni ambientali e alimentari.

Oca selvatica Anser anser.
Uccelli molto sospettosi e difficilmente avvicinabili a causa della forte pressione venatoria a cui sono sottoposti. Infatti, gli stormi provenienti dalle sperdute lande nord europee spesso vengono accolti a fucilate.

Oca granaiola, gennaio 2012, Pian di Spagna (CO).
Oca granaiola, gennaio 2012, Pian di Spagna (CO).
In tutta l'Eurasia, il centro Europa è l’area di più grande importanza per lo svernamento delle oche selvatiche. Le grandi pianure che si estendono dalla Francia fino al Mar Nero sono i principali quartieri di svernamento per i contingenti migratori di oche selvatiche in arrivo dalla Scandinavia, delle lombardelle in arrivo dalla tundra siberiana e delle zamperosee provenienti dalla Groenlandia. Durante la migrazione, alcune centinaia di migliaia di oche, praticamente l'intera popolazione euroasiatica, si raduna nelle enormi riserve naturali della Germania Orientale. Gli animali hanno bisogno di enormi laghi e fiumi per il riposo notturno, mentre durante il giorno si alimentano sui campi a riposo dopo la mietitura, sui pascoli o nelle paludi. Questi stormi purtroppo vengono accolti da un'impietosa scarica di proiettili e alcuni di loro vengono colpiti solo superficialmente e non muoiono sul colpo. L’avvelenamento da piombo li uccide nel giro di poche settimane. Non sono rari i casi di abbattimento di specie protette che comunemente si uniscono agli stormi di oche. Solo i migliori ornitologi possono notare sul campo, e in condizioni di luce favorevoli, la distinzione fra una lombardella e una lombardella minore, una oca zamperosee e una selvatica che sono contraddistinte da differenze così sottili! Secondo dati ufficiali in Germania vengono abbattute ogni anno 35.000 oche, anche se ad essere vittime della caccia possiamo calcolarne almeno 50.000 esemplari.
(parte di articolo tratto dal sito del CABS)

Oca lombardella, dicembre 2010, Pian di Spagna (CO).
Oca lombardella, dicembre 2010, Pian di Spagna (CO).

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