Più volte su Libereali abbiamo parlato di specie che vivono in condizioni estreme dell’alta montagna (per esempio la Pernice bianca LINK). Il mese scorso durante un’escursione sulle Alpi lombarde mi sono imbattuto in una coppia di Fringuello alpino per cui ecco un’ottima opportunità per proporvi un post a lui dedicato.
♂ Fringuello alpino Montifringilla nivalis, giugno, Provincia di Sondrio.
Prima di tutto facciamo chiarezza sul nome: il Fringuello alpino Montifringilla nivalis non ha nulla a che a vedere con il più comune Fringuello Fringilla coelebs che tutti conosciamo. Quest’ultimo appartiene alla famiglia dei Fringillidae mentre il Fringuello alpino è classificato nella famiglia dei Passeridae (famiglia a cui appartengono i passeri che vivono nei nostri centri abitati). Il Fringuello alpino è un uccello tipicamente di alta quota, osservabile nelle aree montane sopra il limite della vegetazione, caratteristica tale da essere inserita nel suo nome scientifico: Montifringilla=Fringuello dei monti e nivalis=che appartiene alla neve.
Tipico ambiente del Fringuello alpino.
In primo piano uno splendido cuscino di Silene acaulis.
Il Fringuello alpino è lungo circa 17 cm con una apertura alare di 34-38 cm. I sessi sono molto simili sebbene la femmina abbia tonalità generali più tenue, caratteri però che spesso non sono distinguibili. Il becco è conico, nero in estate e giallastro in inverno (mentre negli individui più giovani è sempre giallastro). Questa specie è alquanto socievole e spesso la si trova nel periodo non riproduttivo anche in grossi gruppi composti fino ad un centinaio di individui.
Gruppo di Fringuelli alpini, febbraio, Alpi Svizzere.
Gruppo di Fringuelli alpini, marzo, Alpi Svizzere.
L’areale del Fringuello alpino Montifringilla nivalis è molto ampio e spazia dall'estremo limite orientale dell'Himalaja fino all'Europa occidentale (Pirenei). Tuttavia, data l’ampiezza dell’area in questione, le popolazioni non sono legate tra di loro e nel corso evoluzionistico hanno assunto caratteri diversi a seconda del territorio occupato, malgrado siano ancora fra loro interfeconde. Per questo ne sono nate delle sottospecie e ad oggi se ne contano ben 8:
Montifringilla nivalis nivalis. Linnaeus 1766: Sud dell’Europa fino al nord della Spagna attraversando Corsica, Italia e le Alpi fino ai Balcani e la Grecia.
Montifringilla nivalis leucura. Bonaparte 1855: Sud-est dell’Asia Minore.
Montifringilla nivalis alpicola. Pallas 1831: Caucaso, a nord-ovest e nord dell’Iran, Afghanistan e ad ovest del Pamir.
Montifringilla nivalis gaddi. Zarudny e Loudon 1904: sud ovest dell’Iran.
Montifringilla nivalis tianshanica. Keve 1943: ovest dell’ex-U.R.S.S. , in Asia centrale.
Montifringilla nivalis groum-grzimaili. Zaurudny e Loudon 1904: nord di Sinkiang in Cina, sugli Altai in Russia e a sud-ovest della Mongolia.
Montifringilla nivalis kwnlunensis. Bianchi 1908: sud di (Sinkiang) e nell’area del Nan Shan (nella Cina centrosettentrionale).
Montifringilla nivalis adamsi. Adams 1859: sud-est dell’altopiano del Tibet, da Ladakh (India) ad est di Tsinghai (Cina).
Areale del Fringuello alpino www.birdguides.com
In Italia il Fringuello alpino Montifringilla nivalis nivalis è presente con due popolazioni ben separate: quella distribuita su tutta la catena alpina e quella dell'Appennino centrale, fino al Gran Sasso e alla Majella.
Come sottolineato nel titolo del post, il Fringuello alpino ha un carattere tenace, non teme le rigide temperature delle aree montuose dove trascorre anche l’inverno compiendo occasionali erratismi a fondovalle solo per reperire cibo.
Gruppo di Fringuelli alpini, febbraio, Provincia di Verona.
Durante la stagione fredda questa specie è relativamente socievole ed ha imparato a convivere con l’uomo da cui ne trae beneficio. Queste immagini sono state scattate nel mese di gennaio presso una stazione sciistica a quota 2300 metri.
I Fringuello alpino nidifica a quote elevate: sugli Appennini sopra i 2100 m, sulle Alpi da quota 2000 a più di 3.500 m s.l.m., (record altimetrico sulle Alpi è stato registrato in Valle d'Aosta, sul Monte Rosa presso la Capanna Gnifetti a 3.647 m s.l.m.-fonte wikipedia) e in Tibet sopra i 5300 m. (fonte snowfinch).
Il nido, a forma di coppa, è costruito in anfratti di rocce o edifici. Qui vengono deposte 4-5 uova bianche che la femmina cova per 13-14 giorni. I giovani restano nel nido per circa 20 giorni.
Un adulto di Fringuello alpino dalla sua postazione protegge il nido da eventuali pericoli.
Questo uccello si alimenta quasi sempre al suolo: in primavera ed estate si ciba soprattutto di invertebrati e di semi; in inverno soprattutto di semi che raccoglie dalla vegetazione posta sulle ripide pareti di roccia dove resta libera dalla neve per via della pendenza. Durante questa stagione, il Fringuello alpino è solito frequentare i rifugi e le stazioni turistiche. In primavera preferiscono le aree soleggiate per procurarsi invertebrati nei pendii dove è presente neve. Molti insetti, infatti sono trasportati dal vento sui nevai dove rimangono immobili sulla superficie.
Una femmina di Fringuello alpino che ha appena catturato un insetto per i propri pulcini.
Anche ai meno esperti non passa inosservato: in volo sono ben evidenti ali e coda, in gran parte bianche.
Disegno tratto da Alpine Ornithologie, 1955
La sua tenacia è data dalla sua permanenza in altitudine anche nei mesi invernali adattandosi alle rigide temperature a differenza di altre specie. Infatti in estate il Fringuello alpino condivide l’ambiente montano con altre specie di uccelli come ad esempio lo Spioncello Anthus spinoletta, il Codirosso spazzacamino Phoenicurus ochruros e il Sordone Prunella collaris. Questi però, con le prime nevi, scendono a fondovalle o migrano a breve distanza o addirittura migrano in Africa come il caso del Culbianco Oenanthe oenanthe, migrazione particolare di cui parlerò in un prossimo post.
Spioncello Anthus spinoletta, giugno, Provincia di Sondrio.
Codirosso spazzacamino Phoenicurus ochruros, giugno, Provincia di Sondrio.
Sono strategie diverse che grazie all’evoluzione della singola specie hanno portato ad una straordinaria adattabilità. L’adattarsi non appartiene solo al mondo alato. Nell’ambiente del Fringuello alpino convivono la Marmotta Marmota marmota, che in inverno va in letargo nella sua tana, e l’Ermellino Mustela erminea, che sostituisce la pelliccia rendendola bianca restando attivo tutta la stagione.
Marmotta Marmota marmota, giugno, Provincia di Sondrio.
Ermellino Mustela erminea, giugno, Provincia di Sondrio.
E così la sua tenacia lo lascerà sentinella delle Alpi anche durante il prossimo inverno quando lo ritroveremo lì anche se tutto sarà ricoperto da una coltre di neve.
Bibliografia:
Moltoni E., 1946, L’etimologia ed il significato dei nomi volgari e scientifici degli uccelli italiani – Milano
Brichetti P. & Fracasso G., 2013. Ornitologia Italiana, Vol. 8 – Sturnidae-Fringillidae. Oasi Alberto Perdisia Editore, Bologna.
De Ritis S., Fauna Appenninica D'Altitudine, Fringuello alpino Montifringilla nivalis. www.snowfinch.it
Sito Web
Bellissime foto di uno dei miei uccelli preferiti.
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