Con la migrazione primaverile in Alto Lario è comparso un Mignattino piombato. Prendo spunto da questa osservazione quindi per proseguire il discorso dedicato alle Sterne iniziato mesi fa su Libereali (LINK).
Mignattino piombato Chlidonias hybridus, Alto Lario
Il Mignattino piombato Chlidonias hybridus è più grande e massiccio del Mignattino comune assomigliante alla Sterna comune di cui è parente stretto. In questo periodo il piumaggio nell'abito riproduttivo ha un cappuccio nero, guance e gola bianchi e parti inferiori grigio scuro color piombo (da cui prende il nome).
Sistematica
Ordine: Caradriformi (Charadriiformes)
Famiglia: Sternidi (Sternidae)
Specie: Chlidonias hybridus (Pallas, 1811)
Il Mignattino piombato è diffuso in modo ampio ma molto frammentato in Europa dove è attualmente nidificante dalla Spagna fino al Mar Nero, non superando a Nord il 50° parallelo. Nel corso del XX secolo la specie è scomparsa da varie nazioni del centro-nord Europa, seguendo la bonifica delle zone umide d’acqua dolce.
Distribuzione del Mignattino piombato (fonte www.birdguides.com)
Questa specie, dopo avere trascorso l'inverno nei quartieri di svernamento del Nord Africa, a ridosso del Nilo, raggiunge le zone umide di acqua dolce, ricche di vegetazione galleggiante e bordate da canneti, aree determinati per la nidificazione.
In Italia è nidificante (con poche coppie), migratrice e svernante occasionale.
Osservazioni di Mignattino piombato in Italia nell’ultimo anno. (Fonte Ornitho.it)
Il Mignattino piombato sul Lario oggi è considerata specie migratrice regolare con pochissimi individui(1). Solo pochi anni fa era considerato accidentale(2) ma il motivo di questa variazione fenologica non lo si deve ricercare tanto in un’espansione della specie quanto ad un fattore ben diverso che riguarda la presenza di birdwatchers sempre più attenti ed esperti ed ad una rete informatica che divulga le notizie di osservazioni, come ad esempio il portale Ornitho.it o localmente, il gruppo ornitologico CROSVARENNA Per i naturalisti che si occupano della fenologia degli uccelli sono molto importanti le citazioni bibliografiche. Da queste si traggono interessanti punti di riflessione, come nel caso del Mignattino piombato, su cui il professore Maurizio Monti nel 1843 scrisse un trattato “Ornitologia comense – Catalogo e notizie compendiose degli uccelli di stazione e di passaggio nella provincia e diocesi di Como”. Su questo lavoro Monti riporta sia il Mignattino comune che la Sterna comune come specie molto diffuse. Personalmente penso però sia stato presente anche il Mignattino piombato ma per diversi motivi non sia stato catturato o riconosciuto. Passano pochi anni e nel 1870 Erasmo Buzzi nel “Catalogo ornitologico della provincia di Como” scrive pressoché le stesse cose di Monti. Nel dicembre 1940, Edgardo Moltoni pubblica un articolo sugli uccelli della Valtellina dove cita anche l’area dell’alto Lario. Anche Moltoni tralascia l’osservazione di questa specie. Sarà sfuggita all’osservazione? È più probabile che l’esiguo numero di individui migratori sul Lario sia la causa di questa mancanza di segnalazione. Questo però non vuol dire che i citati scritti siano incompleti o poco utili ai ricercatori! Su questi importanti documenti troviamo infatti interessanti riferimenti per cui la Sterna comune, ora specie migratoria con pochissimi individui, nel’800 pare essere stata molto diffusa. Un esempio può essere quanto affermato da Buzzi: (Sterna Hirundo). Passa sul nostro lago nell'Agosto e Settembre in grandi frotte e poco vi si trattiene. Uccello niente pauroso; con tutta indifferenza si avvicina alle barche ed alle persone non solo, ma se con un colpo di fucile si arriva ad ucciderne, o meglio ferirne uno della truppa, tutti gli altri gli sono addosso, sia per ammirarlo o per aiutarlo, e non fuggono più ad onta dei replicati colpi che gli si spara contro; per cui danno agio ad ucciderne parecchi per divertimento ben inteso che la loro carne è d'un fetore insopportabile. Quanto scritto da Buzzi è assai eticamente discutibile. Non dimentichiamoci però che nel 1870 questo era il consueto metodo di approccio alla natura.
Mignattino piombato, disegno di John Gould (1867)
Torniamo al nostro Mignattino piombato parlando del suo precario futuro. Questa specie risulta infatti essere in forte declino. Le cause sono da ricercarsi nei dissesti ambientali delle aree di svernamento africane, nella distruzione e trasformazione degli habitat di riproduzione e foraggiamento e nel disturbo antropico durante la nidificazione. Per nidificare il mignattino piombato necessita di vegetazione galleggiante con un basso livello di inquinamento. Ad intromettersi in questo rapporto è però una specie alloctona, la Nutria, animale importato dal Sud America per la produzione di pellicce, che, liberato nel nostro ambiente con la diminuzione della richiesta del prodotto, si è adattato e riprodotto in maniera esponenziale andando a compromettere la vegetazione acquatica, habitat ideale per la riproduzione del Mignattino piombato.
Nutria (Myocastor coypus)
Per questo motivo oggi sempre più pressante diventa la necessità di intervenire per contenere la presenza di specie alloctone e per proteggere e difendere habitat naturali sempre più rari e a rischio di estinzione ma indispensabili per la sopravvivenza di moltissime specie.
Bibliografia
(1) Annuario CROS Varenna 2013
(2)Annuario CROS Varenna 2006
Adattamento dal Catalogo ornitologico della provincia di Como e della Valsassina (1870) del dottor Erasmo Buzzi.
Maurizio Monti, Ornitologia comense – Catalogo e notizie compendiose degli uccelli di stazione e di passaggio nella provincia e diocesi di Como, 1843
Edgardo Moltoni, Gli uccelli della Valtellina, Atti della Società italiana di scienze naturali. Milano Museo civico di Storia Naturale, Dicembre 1940
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