lunedì 11 novembre 2013

Una giornata di vento






Il vento che toglie alle piante per ricamare il lago…

Indifferente al vento la folaga prosegue per la sua strada.



e quando il vento cessa di soffiare riappaiono le nubi che al tramonto avvolgono di caldi colori i monti dell’Alto Lario.


Curiosità: misurare la velocità del vento.

Sulla rivista n° 28 di SETTE (12/07/2013) Giovanni Caprara dedica un articolo a questo argomento, ne propongo uno stralcio.

… il comandante Francis Beauford (1772-1864), dal 1806 aveva compilato una classificazione sulla forza dei venti che iniziò ad usare nel suo viaggio in Sud America per delineare l’idrografia del Rio de la Plata. Contava 14 gradi di forza del vento tra calma e tempesta passando per brezza leggera, brezza fresca e vento moderato stabile. Il suo sforzo, però, arriverà al compimento quando riuscirà a integrare i vari tentativi elaborati a partire dalla metà del Settecento per i venti sulla terra e sul mare collegando la loro forza agli effetti sugli oggetti. A tal fine, per esempio, si era considerata la pressione esercitata sulle pale dei mulini a vento. L’accettazione della sua proposta si rilevò comunque difficile e soltanto nel 1829 quando Beauford viene nominato idrografo della Marina riuscirà a promuoverla con efficacia. Tra i primi ad adottarla, per suo onore, fu il capitano Fitzroy comandante del brigantino Beagle. I due nomi segneranno la storia della scienza perché, proprio Beauford, fece da intermediario all’ammiraglio sostenendo l’opportunità di imbarcare sul Beagle il giovane naturalista Charles Darwin. Dal lungo viaggio nacque la scoperta dell’evoluzione descritta nell’origine della specie, la cui pubblicazione irritò profondamente Fitzroy, fanatico anti-evoluzionista. L’impegno di Beauford venne alla fine premiato nel 1838 quando la Marina britannica adottò ufficialmente la sua scala imponendola su ogni bastimento. Intanto, dalla sua posizione, dirigeva numerose esplorazioni: da quella di John Franklin in Artico per cercare il passaggio a nord-ovest alla spedizione di James Clark Ross per la misurazione del magnetismo terrestre. Non a caso con il suo nome veniva battezzato il Mare di Beauford nell’Oceano Artico e l’Isola di Beauford nell’Oceano Antartico. Cosi agli inizi dell’Ottocento, nel secolo del positivismo scientifico, le nubi e i venti avevano trovato i loro misuratori.

Scala di Beaufort

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