mercoledì 25 settembre 2013

Il Piovanello tridattilo: un viaggiatore instancabile

Osservare i limicoli è una opportunità che offre grandi emozioni per diversi motivi. Per chi pratica birdwatching in queste zone poi, lo è ancora di più, dato che questi uccelli frequentando poco l’entroterra, regalano una grande sorpresa se avvistati. Inoltre i limicoli, conosciuti come grandi viaggiatori, portano con sé il fascino di chi ha il mondo come casa. E’ così che in questi giorni di fine settembre, quando ho incontrato questi uccelli, ho pensato subito al mio blog e alla volontà di condividere questa osservazione.

Veniamo così all’argomento odierno: “il Piovanello tridattilo”. A dire il vero però, avrei dovuto intitolare il post ai limicoli, dato che oltre a due tridattili sulle sabbie del fiume Mera (nel punto in cui sii immette nel Lago di Como) ho avvistato anche un Piovanello pancianera.
A sinistra un Piovanello tridattilo, a destra un Piovanello pancianera

Il Piovanello tridattilo

Piovanello tridattilo, giovane dell’anno (caratteristico il piumaggio contrastato del mantello), settembre, provincia di Como.




Il Piovanello tridattilo appartiene all’ordine dei Caradriformi, famiglia dei Scolopacidi. È una specie monotipica circumartica, nidifica in tutto l’Artico tra 70° N e 80° N, raggiungendo in America settentrionale aree leggermente più meridionali del circolo polare artico.


Il bordo nero delimita l’areale di nidificazione del Piovanello tridattilo.
(fonte Wikipedia mappa originale:
 https://www.cia.gov/library/publications/the-world-actbook/reference_maps/arctic.html)

Il Piovanello tridattilo è un migratore a lungo raggio, sverna lungo le coste dei due continenti americani a Sud di 50° N, dell’Africa, dell’Asia meridionale e dell’Australia. In Europa sverna regolarmente in Gran Bretagna, Irlanda, Danimarca, lungo le coste meridionali del Mare del Nord e lungo le coste atlantiche, dalla Francia al Portogallo, e nel Mediterraneo.
In Italia è specie migratrice regolare e parzialmente svernante.

Nella zona del Lago di Como, l’ultima comparsa di questi uccelli risale al 20 settembre 2009 sempre nella stessa zona dove li ho avvistati oggi.




Il nome “tridattilo” deriva dalle sole tre dita delle zampe (manca quella posteriore), particolare difficilmente osservabile in natura in quanto le zampe sono quasi sempre immerse in acqua o fango. 





Il nome scientifico odierno Calidris alba (Pallas, 1764) – alba, dal latino albus=bianco, è dato dal colore del piumaggio. Attualmente il genere è Calidris, che ha sostituito il precedente nome che era Crocethia che deriva dal greco Króke=spiaggia marina ed il suffisso thi che si aggiunge alla radice di un nome per indicare l’esistere in un luogo, letteralmente “che si trova sulla spiaggia marina”. Già questo è più che sufficiente per indicare il suo habitat preferito: le spiagge sabbiose. Al di fuori della stagione riproduttiva, anche se meno frequentemente, lo si incontra in aree fangose, lagunose e saline. Durante le migrazioni può effettuare brevi soste in zone umide interne di fiumi e di laghi. Nell’immagine seguente viene fotografata la situazione attuale delle osservazioni di Piovanello tridattilo in Italia e come si nota la maggior parte riguarda la costa marina.


(fonte ornitho.it )

Il Piovanello tridattilo nidifica nella tundra artica ad altitudini variabili dal livello del mare fino a 800 m di quota.

Piovanello tridattilo, a sinistra abito invernale, a destra abito riproduttivo. 
(Disegno U. Catalano)


Probabilmente questi giovani piovanelli tridattili provengono dalla Groenlandia o dalle isole Svalbard. Avranno anche forse sostato in Olanda o in Inghilterra... di sicuro però oggi sono qui sul Lario! Ipotizzando poi ciò che li aspetta, proseguiranno poi il faticoso viaggio verso l’Africa occidentale e, infine, verso il Sud Africa, dove trascorreranno l’inverno. In primavera ripartiranno poi per le regioni artiche. 
Ma queste sono solo mie ipotesi… d’altronde il mondo è casa loro!.







A completamento quindi di una bella giornata di osservazioni, vi preannuncio che, dopo i tridattili, argomento di un prossimo post sarà il Piovanello pancianera. 



Bibliografia:


Moltoni E., 1946, L’etimologia ed il significato dei nomi volgari e scientifici degli uccelli italiani – Milano 

Brichetti P. & Fracasso G., 2004, Ornitologia italiana. Vol 2 – Oasi Alberto Perdisia Editore, Bologna 

Spagnesi M. L.Serra a cura di), 2003 – Uccelli d’Italia. Quad Cons. Natura, 16, Min. Ambiente – Ist. Naz. Fauna Selvatica. 


C.R.O.S. (a cura di AA.VV.), 2010 – ANNUARIO CROS 2009. 

6 commenti:

  1. Bello e interessante.
    Ciao.

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  2. Come sempre ottimo report e ottime foto
    Graziano

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  3. Condivido in pieno commento di Silvia
    Franco

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  4. Salve sono un fotografo dilettante e vorrei segnalare un avvistamento di questa specie nella zona di Pino di Lenne. Gli esemplari, poco meno di una decina, si concentravano lungo la foce insieme a specie come gambecchio comune e garzetta. Si lasciavano avvicinare anche fino a una distanza di 5m senza che loro si allarmassero.

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  5. Le segnalazioni sono utili ma per non perderle andrebbero inserite nei siti specializzati tipo https://www.ornitho.it/ o https://www.inaturalist.org/home

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  6. si trovano in estate anche in risaia zone umide nord italia

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