giovedì 16 febbraio 2012

Ma che sorpresa…

quando inaspettato compare in cielo inseguito da una pletora di cornacchie vocianti compare un bel Astore, cosa inaspettata vederlo volare nei cieli di Varenna.
Visto che questo blog è seguito da amici interessati alle “ali libere”, mi permetto di fare un po’ di didattica su questa specie.
L’astore è un rapace della famiglia degli Accipitridi, come aquila, poiana, nibbio ecc. La sua apertura alare va da 90 cm del maschio ai 125 cm della femmina, il suo habitat preferito sono i boschi maturi di latifoglie e conifere. In Italia è una specie stanziale, si nutre di mammiferi fino alle dimensioni di una lepre e di uccelli fino alle dimensioni della cornacchia.
La sua caratteristica principale è la coda relativamente lunga con ali corte, importante per districarsi nelle attività di caccia tra le fronde degli alberi.
Il suo nome scientifico è Accipiter gentilis. Edgardo Moltoni in “Etimologia e significato dei nomi volgari e scientifici degli uccelli italiani” – pubblicato nel 1946 così scrive:
Astore, Accipiter gentilis (Linneo). Accipiter, è il nome generico degli uccelli rapaci nel latino classico; gentilis, aggettivo latino derivante da gens (genitivo  gentis) = di stirpe, di nobile famiglia (forse riferitasi alla caccia col falcone esercitata dai nobili)
Concludendo dico che a volte guardare in cielo ne vale proprio la pena.

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