Oggi 20 marzo 2018 alle ore 16:15 (UTC) inizia la primavera astronomica e il sottobosco si orna di un verde tappeto di l’Aglio orsino (Allium ursinum) una pianta di natura erbacea e bulbosa con le foglie e i fiori di un raffinato aroma agliaceo.
Marzo. Il verde sottobosco di Aglio orsino (Allium ursinum).
L’Aglio orsino è molto comune nei nostri boschi di latifoglie umidi ed ombrosi in cui forma spesso fitte macchie. Questa pianta cresce fino ad un'altitudine di circa 1400 metri prediligendo un terreno calcareo.
Aprile. La bianca fioritura dell’aglio orsino.
Bocciòlo di aglio orsino.
Il nome specifico ursinum (= degli orsi) pare risalga ad alcune leggende popolari per cui si racconta che gli orsi, appena svegliati dal letargo invernale, si nutrirebbero di questa pianta sia perché ne sono ghiotti ma anche per le proprietà depurative in esse contenute ottime per un organismo rimasto a lungo fermo. In effetti notevoli sono le proprietà disinfettanti, ipotensive, antielmintiche e depurative di questa piante.
Marzo è la stagione più indicata per la raccolta delle tenere foglie di Aglio orsino.
L’Aglio orsino viene utilizzato in cucina in diverse ricette, sfruttandone le tenere foglie primaverili.
La più diffusa è la preparazione di una sorta di “pesto” utilizzato per insaporire con un gusto delicato e gradevole dall’aroma agliato le insalate, le patate, le carni e i brodi (avendo cura di aggiungerle all'ultimo momento per apprezzare appieno il loro aroma). Un’altra ricetta è la zuppa di aglio orsino (Bärlauchsuppe).
Entrambe le ricette sono scaricabili a questi link.
Link Pesto di aglio orsino
Link Zuppa di aglio orsino (Bärlauchsuppe).
Bulbo di aglio orsino. In cucina il bulbo può essere sostituto all'aglio (Allium sativum).
Non dimentichiamoci che l'aglio non è un semplice alimento ma ad un vero e proprio farmaco naturale. Oltre a rappresentare un potente antibatterico naturale, l'aglio aiuta a fluidificare il sangue e contribuisce ad abbassare il livello di colesterolo e i valori della pressione sanguigna.
Attenzione a non confondere le foglie di aglio orsino con quelle del mughetto (Convallaria majalis) pianta tossica!
Ottima prova è sfregarne le foglie: quelle dell’aglio emanano un forte odore agliaceo che le rende inconfondibili!
Mughetto (Convallaria majalis)
Fonte originale del libro: Prof. Dr. Otto Wilhelm Thomé Flora von Deutschland, Österreich und der Schweiz 1885, Gera, Germania
Autorizzazione concessa da utilizzare sotto GFDL da Kurt Stueber
Da Wikimedia Commons
Ciao girovagando in rete mi sono imbattuto nel tuo blog, complimenti è davvero molto bello, le foto sono stupende e le info che dai sono a mio parere preziose per chi ama la natura. Ho deciso di inserirlo nella lisa dei miei siti amici...http://malatidimontagna.blogspot.it/...ciao
RispondiEliminagrazie
RispondiEliminaStavo proprio parlando ieri con alcuni amici inglesi di Aglio Orsino che loro chiamano con uno strano nome al plurale che non ricordo. Usano le foglie per aromatizzare le zuppe. Qui invece pare che nessuno le adoperi, anzi quando ero piccola mi dicevano che era "L'Ai di biss" l'aglio delle bisce e che era velenoso. Ce n'è un sacco sul sentiero che da Varenna porta su al castello di Vezio. Io ne ho una pianta nell'orto, ma all'inizio del caldo le foglie spariscono e va in letargo fino alla primavera successiva. A proposito di aglio io ho un prato pieno zeppo di una specie di aglio selvatico, che non è l'orsino. Assomiglia all'erba cipollina ma ha il sapore dell'aglio e ha dei piccoli bulbi. Ne sai niente? Grazie Franca Panizza from Lierna city
RispondiEliminaci sono diverse specie di aglio, bisognerebbe vederlo.
EliminaManderò foto di pianta e bulbo. Non l'ho mai mangiato, ma una mia amica la scorsa settimana l'ha raccolto e messo nell'insalata. E' ancora viva. A proposito gli inglesi chiamano l'Aglio orsino RAMSONS
RispondiEliminaComplimenti! Ne parlavamo anche noi in questi giorni. In Irlanda è molto comune e lo vendono a mazzetti nei mercati di paese come aglio selvatico fresco. Da qui si vede anche lo stretto legame dell'irlandese con la terra...molto più di quanto lo possiamo essere noi.
RispondiEliminaAldo da Bellano