Con l’autunno la vegetazione cambia abito e i boschi assumono le calde tonalità tipiche di questa stagione. Si tratta di un’occasione da non perdere e di un stimolo per regalarsi una giornata all’aria aperta. Su questo blog in passato sono già stati proposti facili percorsi, alla portata di tutti (LINK e LINK), per godersi questo momento magico ed oggi la meta proposta è in Valmalenco (SO): si parte da Chiareggio, frazione di Chiesa Valmalenco (SO) per raggiungere i contigui rifugi Gerli-Porro e la bella alpe Ventina posizionata in uno splendido scenario di alta montagna.
Baite nei pressi di Chiareggio
l nostro percorso, riconducibile alla filosofia “Itinerari del camminare piano” parte dalla piccola località Chiareggio
(m. 1612), dove in poco più di un’ora, una comoda strada sterrata ci porta ai rifugi Gerli-Porro. Questo percorso ha inizio nelle vicinanze della chiesetta di Chiareggio dedicata a Sant’Anna.
Chiesa dedicata a Sant’ Anna
Un brevissimo tratto di sentiero ci conduce al ponte sul torrente Mallero e sull’ampia mulattiera che ci porta direttamente alla meta.
Tratto del comodo sentiero per il Rifugio Gerli-Porro. In questa stagione al mattino gran parte del tracciato di fondovalle è pressoché in ombra e si avverte una fresca temperatura.
Il percorso sulla destra del torrente si sviluppa in gran parte nel bosco con alcuni scorci tra la vegetazione sul versante opposto della valle e su alcune cime: tra queste il Monte Forno (3214m), Cima di Rosso (3366) e Cima di Vazzeda (3301).
Monte Forno (3214)
Cima di Rosso (3366) Cima di Vazzeda (3301)
Il giallo inteso dei larici risalta ai raggi del sole.
La mulattiera sale in quota e, nei pressi dei rifugi Gerli-Porro, si fa un po’ più sassosa.
I rifugi Gerli-Porro del CAI Milano (1965 metri). Si tratta di due rifugi contigui: il primo fu edificato nel 1936 e intitolato a Augusto Porro, alpinista travolto da una slavina sul Piz Corvatsch insieme alla sorella Lisetta nel 1935. Il secondo, di epoca più recente inaugurato nel 1992, fu edificato per volere della Signora Maria Rota Gerli, in ricordo del marito Amerigo.
Nei pressi dei rifugi Gerli-Porro sorge una cappelletta dedicata ai caduti in montagna. Sono visibili anche le indicazioni per il sentiero glaciologico Vittorio Sella, percorso molto interessante e di facile accesso ma di cui parleremo più approfonditamente un’altra volta.
Una delle targhe poste ad indicare dove arrivava il fronte del ghiacciaio.
Con l’arrivo al rifugio termina il tratto in salita e il sentiero ora panneggiante, attraversa un’ampia valle: siamo all’inizio dell’Alpe Ventina e al rifugio Ventina (m. 1975).
Baite all’alpe Ventina
Rifugio Ventina
Il pianoro dell’Alpe Ventina è circondato da vette importanti come le cime del Duca, Rachele, Sassarsa, Giumellini e Cassandra. Il Monte Disgrazia, la Punta Kennedy e il Pizzo Ventina.
l fronte del ghiacciaio Ventina
Alcune immagini della suggestiva grande piana morenica occupata fino a poco tempo fa dal ghiacciaio Ventina.
Lasciata l’alpe e i vari rifugi rientriamo percorrendo parte del sentiero fino alla deviazione “Forbesina”. Il sentiero scende velocemente verso il greto del fiume e, attraversato il torrente, raggiungiamo la caratteristica alpe Forbesina da cui una larga strada sterrata ci ricondurrà a Chiareggio.
Tratto del sentiero verso l’alpe Forbesina
Baite all’alpe Forbesina
L’ampia strada che conduce a Chiareggio
Punto di partenza è Chiareggio, noto centro di villeggiatura e perla dell'alta Valmalenco che dista 14 km da Chiesa Valmalenco e 28 km da Sondrio.
mappa LINK
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