Settembre 2016. La migrazione post riproduttiva sul Lario ha regalato grandi emozioni agli appassionati di Birdwatching come l’osservazione della Sterna codalunga (LINK) o della Cicogna nera (LINK). Oltre a queste due presenze di riguardo ci sono state altre interessanti presenze ornitiche appartenenti al gruppo dei “limicoli”, uccelli frequentatori di ambienti umidi, melmosi e sabbiosi. La conformazione geologica del lago di Como è povera di questi luoghi e oltretutto i pochi siti con queste caratteristiche sono molto disturbati dalle varie attività ricreative umane. Vederli qui da noi è pertanto da considerarsi quasi un evento straordinario. Tra questi limicoli ho scelto di parlare qui del Piovanello pancianera, specie molto comune altrove ma alquanto poco presente nel territorio lariano.
Piovanello pancianera (Calidris alpina), settembre, provincia di Como.
L’alto Lario, precisamente la foce del fiume Mera, è una tra le aree lariane più visitate dai limicoli. La sua ampiezza dipende dal livello delle acque del Lago di Como che in certi periodi la fa scomparire quasi totalmente.
Nonostante sia un ambiente idoneo alla sosta di questi uccelli, la loro permanenza si riduce a pochi giorni per non dire poche ore in quanto questo luogo è anche sottoposto ad un notevole disturbo umano che la rende pressoché inadatta alla tranquilla sosta e il foraggiamento di questi uccelli.
Ma prima di tutto chi sono i Limicoli?
Limicolo, al plurale limicoli, è un termine di uso comune per identificare alcune delle famiglie di uccelli appartenenti all’ordine dei Caradriformi che frequentano le acque basse melmose ricche di limo del mare e delle acque dolci (stagni, paludi, lagune ecc). I limicoli compiono spesso lunghi viaggi migratori tra le zone di nidificazione e quelle di svernamento. Durante questi spostamenti sostano per alimentarsi in ambienti umidi che pullulano di vita animale (insetti, lumache e vermi).
Piovannelli pancianera alla ricerca di alimenti.
Spesso i limicoli durante la migrazione o lo svernamento si riuniscono in gruppi anche di specie diverse. In questo caso un Piovanello pancianera (in primo piano a sinistra) è in compagnia di un Piovanello tridattilo (Calidris alba).
Il Piovanello pancianera (Calidris alpina) appartiene all’ordine dei Caradriformi e alla famiglia degli Scolopacidi. Il nome comune Piovanello pancianera è dovuto al piumaggio primaverile dell’addome su cui è presente una larga macchia nera. Il nome scientifico Calidris alpina è così descritto dall’ornitologo Moltoni: “Calidris, deriva dal nome greco, kàlidris, dato da Arispotele ad un uccello appartenente a una delle specie viventi sulle spiagge marine o lungo le rive di corsi d’acqua dolce. Mentre il nome della specie “alpina”, è dovuto al fatto che qualche volta lo si trova nelle zone elevate di montagna”.
Piovanello pancianera (Calidris alpina) adulto in abito di transizione post riproduttivo. Settembre, provincia di Lecco.
Il Piovanello pancianera frequenta la regione biogeografia denominata “Olartico” che in pratica comprende la maggior parte dell'emisfero boreale, con esclusione delle regioni tropicali. Questa sua diffusione mondiale ha portato il Piovanello pancianera a differenziarsi per dimensioni e colorazioni tra le varie popolazioni. Per questo motivo sono state descritte diverse sottospecie così classificate:
Calidris alpina arcticola – Nord-Ovest dell’Alaska e Nord-Ovest del Canada; inverno in Cina, Corea e Giappone.
Calidris alpina pacifica - Sud-Ovest dell’Alaska; inverno nel Ovest degli Stati Uniti e nel Ovest del Messico.
Calidris alpina hudsonia – In centro Canada; inverno Sud-Est degli Stati Uniti e del Messico.
Calidris alpina arctica - Nord-Est della Groenlandia; inverno in Nord-Ovest dell'Africa.
Calidris alpina schinzii - Groenlandia, Islanda e Scandinavia; inverno nel Nord-Ovest dell’Africa.
Calidris alpina alpina - Scandinavia e nell'ex-Unione Sovietica;
inverno nelle aree occidentali dell'India, alle coste dell'Arabia, dell’Africa nordorientale e del
Mediterraneo.
Calidris alpina sakhalina - Russia; inverno Cina, Giappone e Taiwan.
Calidris alpina centralis – Siberia tra la Penisola del Tajmir ed il fiume Kolyma. Sverna tra il mediterraneo orientale,
l’Africa nord-orientale e l’India. Forma intermedia tra c.a. alpina e la c.a. sakhalina, intermedia
per colorazione e dimensione, ma non unanimemente riconosciuta.
Calidris alpina actites - Nord Sakhalin; svernamento sconosciuto.
Calidris alpina kistchinskii - Mare di Okhotsk a Isole Curili; svernamento sconosciuto.
Distribuzione migratoria del Piovanello pancianera
autore Christof Bobzin – Dominio pubblico Wikimedia.org
Il Piovanello pancianera europeo nidifica in aree settentrionali fino alle latitudini artiche con una distribuzione circumpolare con tre sottospecie: la Calidris alpina artica che nidifica nel settore nord-orientale della Groenlandia e sverna nell'Africa nord-occidentale, la Calidris alpina schinzii nidificante in Groenlandia sud-orientale, in Islanda ed in Norvegia, per la maggior parte svernante nell'Africa nord-occidentale, specialmente Marocco e Mauritania e la sottospecie Calidris alpina alpina che si riproduce in Scandinavia e nell'ex-Unione Sovietica, che migra e svera fino alla porzione occidentale dell'India, alle coste dell'Arabia, dell’Africa nordorientale e del Mediterraneo. In Italia è specie migratrice regolare e svernante in circa 50 siti costieri con tre sottospecie: Calidris alpina alpina, Calidris alpina schinzii e Calidris alpina centralis. Oltre l’80% di queste popolazioni sono concentrate nelle aree umide dell’Alto Adriatico dove si possono osservare stormi composti da centinaia se non migliaia di individui. In territorio Lariano è migratore regolare di doppio passo con poche osservazioni e sempre riguardante individui solitari o gruppi composti da pochi individui.
Distribuzione europea del Piovanello pancianera
fonte:www.birdguides.com
Limicolo di medie dimensioni, il Piovanello pancianera misura 160-200 mm di lunghezza con una apertura alare di 380-430 mm. Il peso è di circa 46-56 gr. In quanto a longevità, è stato registrato un individuo di 19 anni e 9 mesi.
Gruppo di piovanelli pancianera, settembre, provincia di Lecco.
Questo limicolo non ha un evidente dimorfismo sessuale. Generalmente il maschio presenta una colorazione più brillante della femmina, carattere poco apprezzabile in natura, mentre varia il piumaggio stagionale tra gli esemplari adulti a quelli giovani.
Piovanello pancianera: a sinistra il giovane e a destra l’adulto.
L’habitat preferito di quest’uccello per la stagione riproduttiva è principalmente costituito da ambienti paludosi intervallati da acque di superficie, praterie costiere umide, saline e brughiere montane. Nella regione artica frequenta la tundra. Per il restante periodo questa specie frequenta una grande varietà di zone umide d'acqua dolce e salmastra, sia costiere che aree interne comprese le lagune, spiagge di acqua dolce fangose, aree di marea, campi allagati, impianti di depurazione, saline, coste sabbiose e gli estuari.
Il piovanello pancianera maschio è il primo ad arrivare nelle zone di riproduzione dove è solito preparare una bozza di nido realizzandolo con raschiature sul terreno che poi riveste con erba e foglie. Con l’arrivo delle femmine il maschio cerca di attirare la futura compagna effettuando voli di visualizzazione che consistono in brevi planate con le ali arcuate rigide. Formata la coppia, è la femmina a scegliere una di queste raschiature terminando la costruzione del nido dove normalmente depone 4 uova. L’incubazione è a cura di entrambi i genitori e dura dai 20 ai 22 giorni. I giovani lasciano il nido poco dopo la schiusa ma sono dipendenti dagli adulti per circa 20 giorni. Durante il periodo non riproduttivo, il piovanello pancianera è altamente gregario e viaggia in gruppi numerosi sia durante la migrazione che durante lo svernamento.
Piovanello pancianera - da: THE BIRDS OF GREAT BRITAIN, John Gould - 1870
Questa specie è attiva sia durante il giorno che la notte. Si nutre sondando e conficcando il suo lungo becco nel substrato alla ricerca di cibo.
Piovanelli pancianera in frenetica attività trofica.
I limicoli sono attivi sia di giorno che di notte e spesso capita di osservarli in brevi pause di riposo.
Di seguito un breve video che rende bene l’idea della frenesia che caratterizza questi uccelli mentre si alimentano.
Piovanello pancianera from Roberto Brembilla on Vimeo.
Cosa mangia il Piovanello pancianera?
Questa specie è praticamente onnivora. Durante la stagione riproduttiva si ciba di insetti (adulti e larve) come mosche, scarafaggi, tricotteri, vespe ed effimere. Non snobba i ragni, gli acari, i piccoli gasteropodi o gli elementi vegetali (di solito semi).
Durante la stagione non riproduttiva la dieta è basata principalmente di Anellidi quali i Policheti (LINK) e gli Oligocheti (LINK).
Come già detto il Piovanello pancianera si alimenta regolarmente sia di giorno che di notte. Uno studio eseguito su questa specie durante la migrazione autunnale nel mare danese di Wadden ha mostrato come questi uccelli tendano a differenziare l’habitat durante il giorno e la notte. In questa ricerca si è scoperto che il foraggiamento notturno è prevalentemente a base di Corophium volutator, invertebrato che pare sia molto importante per il ripristino dei depositi di grasso in uccelli migratori a lungo raggio.
Corophium volutator
fonte: <a href="http://www.discoverlife.org">
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Lo stato di conservazione di questa specie è notevolmente minacciato nei luoghi riproduttivi per via della perdita del suo habitat e per via della predazione ai nidi da parte di mammiferi introdotti su alcune isole. La minaccia maggiore proviene dai luoghi di migrazione e svernamento: le bonifiche degli estuari, l'invasione di specie vegetali aliene, come l'erba Spartina anglica, che si è diffusa sulle piane fangose britanniche con la conseguente riduzione delle aree di alimentazione, la distruzione di importanti habitat di sosta migratori sulla costa del Mar Baltico adiacente alla regione di Kaliningrad della Russia, l'inquinamento petrolifero, il drenaggio delle zone umide per l'irrigazione e l’estrazione della torba con la relativa distruzione di habitat. E per non farsi mancare nulla questa specie è anche soggetta all’influenza aviaria (ceppo H5N1 in particolare) ed è quindi minacciata dai focolai di questo virus.
Purtroppo anche la situazione italiana è sfavorevole per questo uccello. Si è infatti registrato un notevole declino demografico nei siti di svernamento a partire dal 1970. La perdita di ambiente, dovuta al crescente disturbo causato dalle attività di allevamento e raccolta dei molluschi nelle aree di alimentazione, è una delle principali minacce nelle lagune dell’alto Adriatico e sul Delta del Po. Da aggiungersi anche l’attività venatoria e gli abbattimenti illegali alquanto frequenti.
Come ribadito più volte su questo blog, se non si mette in atto una strategia di conservazione prevedendo una gestione ecologica nella protezione dei siti chiave utilizzati nella migrazione o nello svernamento, tra qualche anno ci ritroveremo con un pietoso impoverimento di fauna che nessuno sarà più in grado di recuperare! L’arroganza e l’ignoranza dell’essere umano stanno portando alla distruzione della biodiversità!
Bibliografia
L'etimologia ed il significato dei nomi volgari e scientifici degli uccelli italiani – Edgardo Moltoni – Milano 1946.
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Melville, D.S., Shortridge, K.F.; Letters in Applied Microbiology - Spread of H5N1 avian influenza virus: an ecological conundrum, 2006
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CHECK LIST IN LINGUA ITALIANA DEGLI UCCELLI DEL MONDO - rif: Clements Check List
Siti web consultati
BirdLife International (2016) Specie: Calidris alpina. Scaricato dal http://www.birdlife.org (2016). Lista Rossa IUCN per gli uccelli. Scaricato dal http://www.birdlife.org (2016).
Oltre ad essere un bell'articolo con pure le sottospecie,
RispondiEliminalink vari, e l'aggiunta del filmato, e' di grande completezza.
Complimenti.
Gpaolo.