Se la primavera “Hanami” è l’evento naturale più importante per i giapponesi (LINK), negli Stati Uniti è l’autunno ad essere di scena con il “Foliage viewing”, ovvero il passeggiare per boschi e giardini per ammirare lo spettacolare colore delle foglie. Sebbene da noi questi eventi non siano un fenomeno di massa, anche ai più distratti non passa inosservato questo particolare momento in cui la vegetazione assume colori particolari prima del riposo invernale. Se per il nostro “Foliage viewing” l’anno passato ho descritto la Val di Campo (LINK), oggi vi propongo, attraverso alcuni scatti realizzati il mese scorso la Val di Mello, una valle laterale della Valmasino in provincia di Sondrio.
I caldi colori autunnali del
faggio Fagus moesiaca.
La Val di Mello è delimitata all’imbocco dal paese di San Martino e termina con il gruppo del monte Disgrazia. Il suo nome trae origine dal fatto che gli abitanti di Mello, un paese distante circa 20 km dalla valle omonima, fin dai secoli passati hanno avuto qui il diritto di pascolo.
Le varie tonalità del bosco deciduo.
San Martino. Il paese si trova all’imbocco della valle ed è il punto di partenza per l’escursione nella valle. Previo acquisto di apposito biglietto, si può percorrere un tratto con l’auto o iniziare la visita prendendo il sentiero che parte dal sagrato della chiesa parrocchiale (scelta che consiglio).
San Martino
All’interno del paese si trova un murales raffigurante “El Gigiàt”, un leggendario essere mostruoso dai tratti grotteschi scaturito dalla fantasia popolare che lo vede abitare foreste e montagne.
Il tratto iniziale del sentiero è nel bosco, poi ci si immette sulla strada carrozzabile che porta all’imbocco del sentiero di fondovalle.
Il bosco ora con le conifere si arricchisce di tonalità.
La Val di Mello, oltre che meta di facili passeggiate, è famosissima per gli amanti dell’arrampicata libera, sport che viene praticato sia sui massi erratici del fondovalle sia sulle verticali pareti granitiche dei suoi versanti.
Le famose pareti granitiche della Val di Mello, paradiso degli amati dell’arrampicata libera.
L’aspetto geologico della valle è molto interessante: la roccia che domina la Val di Mello è la granodiorite, generalmente chiamata “ghiandone”, e la quarzodiorite, chiamata “serizzo”, rocce magmatiche che si sono raffreddate in profondità all’incirca 1.800.000 di anni fa nell’era quaternaria. Di seguito queste rocce furono “lavorate” dall’azione delle grandi glaciazioni che coinvolsero tutta la catena alpina. Questi ghiacciai modellarono la valle formando la particolare e straordinaria conformazione delle pareti granitiche verticali con grandi placche lisce dalla forma straordinariamente levigata. Quando i ghiacciai si ritirarono si determinò anche il crollo di grandi blocchi di granito. Oggi alcuni di questi massi si trovano sparsi sul fondovalle.
Il fondovalle è disseminato da grossi massi erratici attorno ai quali spesso l’uomo ha costruito fabbricati agricoli.
Il comodo e panneggiante sentiero che con un dislivello di 250 m e un tempo di 1 h 30 minuti permette di percorrere comodamente l’intero percorso di fondovalle.
La valle è arricchita da nuclei di baite ben integrate.
In Val di Mello in autunno il sole è presente solo poche ore…
…sufficienti per “colorare” il paesaggio.
Nel prato una ragnatela è ricamata da gocce di rugiada...
…mentre spicca in cielo una nube iridescente. Si tratta di un fenomeno di diffrazione dovuto all'interazione dei raggi solari con piccoli cristalli di ghiaccio o goccioline d'acqua sopraffuse in ghiacciamento.
Il torrente rende ancor di più affascinate il paesaggio vallivo.
Il paesaggio si specchia nelle limpide acque.
Termina qui il nostro “Foliage viewing” 2014.
Posto stupendo e foto bellissime!
RispondiEliminagrazie
Elimina