mercoledì 30 settembre 2015

L’eclissi mancata

Nel corso della notte tra il 27 e il 28 settembre, è avvenuta l’eclissi di luna attesa da mesi, annunciata dagli organi di stampa e da questo blog (LINK).

Molti curiosi ed appassionati astrofili hanno potuto ammirare questo evento naturale caratterizzato dalla luna piena al perigeo (punto di massima vicinanza alla Terra 356.400 km). La luna è apparsa più grande del 14% con una brillantezza superiore del 30% rispetto alla luna piena in apogeo (il punto di maggiore distanza dalla Terra, 406.700 km).

Non solo la luna è apparsa più grande e luminosa del solito, ma anche di colore rosso: questo fenomeno è dovuto al fatto che la Luna, trovandosi nel cono d’ombra della Terra, viene illuminata da una parte dei raggi del Sole i quali sfiorando la superficie della Terra, vengono filtrati dall’atmosfera perdendo la componete azzurra e conservando la componete rossa.

L’ultima eclissi con la “grande Luna” avvenne nel 1984, mentre la prossima avverrà nel 2033. Non tutti hanno potuto apprezzare il fenomeno, ad esempio io mi ero preparato da giorni all’evento restando sveglio la notte dell’eclissi, purtroppo il meteo ci ha messo lo zampino e uno spesso strato di nubi ha precluso la visione. Dovrò necessariamente accontentarmi delle innumerevoli immagini che già stanno invadendo il web.

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Eclissi di luna del 28 settembre 2015
Fotografia di Giulio Cianchini - www.astropiombino.org

 

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30 settembre due giorni dopo l’eclissi la luna ricompare tra le nuvole nei cieli lariani.

mercoledì 23 settembre 2015

Equinozio d’autunno

Oggi, 23 settembre 2015, alle ore 8:21 UTC i raggi del sole hanno colpito perpendicolarmente l’equatore: è il momento in cui il giorno e la notte hanno la stessa durata. Inizia, dunque, l’autunno astronomico mentre quello meteorologico è già iniziato il primo settembre e terminerà il 30 novembre. Con l’autunno solitamente giungono anche le perturbazioni tipiche di questa stagione, un’occasione fotografica da non perdere!

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sabato 12 settembre 2015

La Balia nera, migratore in balia dei cambiamenti climatici

In agosto per alcune specie di uccelli inizia la migrazione post riproduttiva. Tra i piccoli passeriformi la Balia nera è tra i primi ad intraprendere questo viaggio verso i lontani luoghi di svernamento, anche se è nella prima decade di settembre che si ha la massima concentrazione di balie nere in migrazione alla nostra latitudine. I fondovalle e i boschi lariani si riempiono di questi svolazzanti uccelli ed è un piacere sentirle nei loro continui e brevi richiami di contatto. Durante una breve escursione sul monte sovrastante Varenna mi sono trovato partecipe di questo movimento migratorio, perciò ho deciso di dedicare un post a questa specie che presenta inoltre diversi motivi di interesse scientifico.

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Balia nera Ficedula hypoleuca, settembre, Varenna (LC).

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La Balia nera Ficedula hypoleuca è un piccolo passeriforme dal colore bruno sul dorso e chiaro ventralmente con delle barre bianche sui lati dor­sa­li delle loro3_Pigliamosche_Dorio (27) (FILEminimizer) ali che pesa circa 13 grammi. La sistematica lo posiziona nella famiglia dei Muscipapidae (Muscipapidae, da sca “mosca” e da capĕre “afferrare”) il cui nome deriva dal comportamento abituale che hanno gli appartenenti a questa famiglia che è proprio quello di inseguire e di catturare al volo gli insetti. Il più abile in questa operazione di caccia è il Pigliamosche (Muscicapa striata) un parente stretto della Balia nera.

 

Pigliamosche Muscicapa striata, maggio.

 

Anche la terminologia binominale Ficedula hypoleuca nasconde caratteristiche peculiari di comportamento o di forma dell’animale.

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Ficedula ha origine dal latino ficedŭla (ficus = fico e edĕre = mangiare - mangiatore di fico) poiché questo uccello in migrazione frequenta spesso queste piante che con la maturazione dei frutti sono ricche anche di insetti. Il termine hypoleuca deriva dal vocabolo greco upòleukos che tradotto significa bianchiccio per via del colore chiaro delle parti inferiori del corpo.

Balia nera, settembre.

 

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La nota più curiosa è il nome volgare italiano Balia nera. L’ornitologo Moltoni(1) così scrive: “Balia, per l’abitudine di visitare in cerca di insetti i nidi degli uccelletti, per cui sembra abbia cura dei piccoli nati da altre specie; nera, per il colore del piumaggio uniforme dei maschi in primavera”.

Maschio di Balia nera in abito riproduttivo, aprile.

 

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Il dialetto locale lariano orientale identifica la Balia nera con il nome Alët o alëttin. Questo appellativo nasce dal fatto che la Balia ha l’abitudine, anche da posata, di aprire e chiudere in modo frenetico le ali mettendo in evidenza la banda chiara che ha sulle ali stesse.

 

 

La Balia nera è tra gli uccelli migratori più studiati. La prima documentazione relativa a questa specie risale agli anni ‘50 del secolo passato e ad oggi sono in corso altri studi specifici sulla biologia di questa specie per l’analisi delle repentine mutazioni climatiche.

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La Balia nera durante l’anno ha una vita generalmente solitaria tranne il periodo della
migrazione che forma gruppi composto da decine di esemplari.

La Balia nera è un migratore a lungo raggio. Il suo viaggio varia dai 5.000 ai 9.000 chilometri che la separano dal Paleartico occidentale, luogo di riproduzione, all’area tropicale dell’A­fri­ca occidentale, luogo di svernamento. Questo tragitto viene percorso con un volo notturno di tappe medie di 100/125 chilometri che possono diventare anche 500 durante l’attraversamento di mari e deserti. Per orientarsi durante questi spostamenti la balia nera utilizza il campo magnetico terrestre e le stelle.

9_Balia nera_Ventotene (4) (FILEminimizer)Questo preciso meccanismo d’orientamento fa sì che la balia nera ritorni ogni primavera nella stes­sa zona dove si era riprodotta l’anno precedente.

La migrazione porta questi piccoli uccelli a lunghi voli senza possibilità di soste. Questo esemplare dall’aspetto arruffato è da poche ore arrivato sull’isola di Ventotene (Mar Tirreno) compiendo un volo notturno lungo più di 500 chilometri. Purtroppo non tutti riescono a compiere la traversate solo gli individui più forti e sani riusciranno a raggiungere i luoghi di nidificazione.

 

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Distribuzione della Balia nera in EuropaFonte www.birdguides.com

La balia nera, nella stagione riproduttiva, frequenta le zone forestali, collinari e di montana. In Italia è migratrice regolare e nidificante occasionale. Sono rare le segnalazioni di nidificazione accertate. Le nidificazioni storiche in bibliografia si riferiscono perlopiù alla Balia dal collare (Ficedula albicollis), specie molto più rara e localizzata ma nidificante regolare in Italia.14_Balia dal collare (19) (FILEminimizer)

Maschio di Balia dal collare Ficedula albicollis, aprile.

16_Balia nera_Pian di Spagna (14) (FILEminimizer)

 

I ma­schi sono i primi ad arrivare ed impossessarsi delle zone di riproduzione difendendo il proprio territorio da altri maschi della stessa specie. Le femmine poi scelgono il maschio con cui accoppiarsi, di solito quello più anziano e con piumaggio nero marcato, segno di ottima salute.

Maschio di Balia nera, aprile.

 

 

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Gli studi condotti da vari ricercatori riportano che le femmine siano attratte dai maschi con le due macchie bianche sulla fronte, appena sopra il becco, più grandi. Queste macchie bianche sono correlate ad una predisposizione immunitaria perciò ad un rischio inferiore di infezioni. Le femmine vengono dunque attratte dagli individui che dovrebbero essere geneticamente più sani. Di so­li­to solo i ma­schi presentano queste mac­chie bian­che sulla fron­te. Tuttavia in alcuni casi compaiono anche per femmine in avanzata età.

 

La balia nera nidifica nelle cavità degli alberi o nelle cassette nido, dove la femmina generalmente depone da 6 a 7 uova che in­cu­ba per 13 a 15 gior­ni. Le uova sono di co­lo­re blu-ver­de, co­lo­re dato da un pigmento an­ti-os­si­dan­te prese18_Balia nera_Pian di Spagna ed(1) (FILEminimizer)nte nel guscio dell’uovo. Più il guscio è luminoso più contiene anticorpi ma­ter­ni. Questo permetterà al pulcino di avere prospettive migliori di crescita. Inoltre i ricercatori hanno stabilito che le uova più luminose rappresentano un ottimo strumento della femmina per convincere il maschio a contribuire maggiormente nello sforzo di allevare la prole, indicando il suo buono stato di salute e di conseguenza di eredi forti.

Femmina di Balia nera, aprile.

 

 

La vita media delle Balie nere si aggira intorno ai 6 anni e l’individuo più vecchio finora registrato ha raggiunto l’età di 11 anni.20_Balia nera_Mt Foppe-053 (FILEminimizer)

Balia nera, settembre.
Riconoscere in natura, fuori dal periodo riproduttivo, il sesso della Balia nera è quasi impossibile.

La Balia nera è anche oggetto di studi sul rapido cambiamento climatico e su quanto questo influenzi la migrazione e la riproduzione degli uccelli. L’aumento attuale e repentino delle temperature ha effetti non prevedibili: uno spaziale e uno temporale. Quello spaziale si riferisce al cambiamento degli areali di distribuzione delle specie con spostamenti verso nord in cerca di temperature meno calde, mentre l’aspetto temporale riguarda il cambiamento dei cicli vitali, come quello di m11 Balia nera Gould (FILEminimizer)igrazione e quello di riproduzione. Gli uccelli migratori risultano particolarmente esposti a questi effetti, specialmente quelle specie che trascorrono parte del ciclo annuale in differenti parti del pianeta. Non conoscendo infatti le eventuali possibili variazioni climatiche dei quartieri di riproduzione, cioè sul momento ottimale di partenza dai quartieri di svernamento, la Balia nera parte dall’Africa seguendo il suo segnale interno non sapendo però che nel frattempo in Europa la fioritura delle piante potrebbe essere anticipata così come di conseguenza il ciclo vitale degli insetti. Questo potrebbe causare la mancanza della risorsa alimentare al suo arrivo nei luoghi di riproduzione. Per un migratore a lungo raggio la precisione temporale negli eventi di partenza e di arrivo costituisce un fattore cruciale per il successo riproduttivo. Nel Regno Unito uno studio effettuato su 20 specie ha evidenziato come in 17 di esse l’arrivo nei territori di nidificazione ha subito un anticipo a partire dagli anni Settanta del secolo passato in risposta agli aumenti di temperatura nei loro quartieri invernali africani. Anche le date di partenza hanno subito un anticipo in risposta all’aumento delle temperature minime estive. Nel complesso il periodo di permanenza nel Regno Unito non è cambiato ma ha subito un anticipo di 8 giorni. Le popolazioni animali si sono spesso adattate a cambiamenti del clima ma con tempistiche molto più lente. I ricercatori concludono affermando che nessuno allo stato attuale può sapere quali specie se la caveranno e quali conseguenze si avranno sugli ecosistemi.(2)

 

Quanto descritto in questo post è fonte di lunghi anni di ricerca e osservazione da parte di studiosi. A mio modo sono anch’io un osservatore appassionato naturalista, affascinato dagli esseri viventi che condividono la loro vita con noi su questo pianeta. Se poi le osservazioni come in questo caso della balia nera sono vicino a casa sui monti sopra Varenna, la bellezza del paesaggio mi gratifica ulteriormente.

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Lago di Como visto dal monte di Varenna.


Riferimenti bibliografici

(1) L'etimologia ed il significato dei nomi volgari e scientifici degli uccelli italiani – Edgardo Moltoni – Milano 1946.

(2) Articolo originale. LINK

Stampa raffigurante la Balia nera,  disegno di John Gould (1867).

Brichetti P. & Fracasso G., 2008. Ornitologia Italiana. Vol. 5 - Turdidae–Cisticolidae. Oasi Alberto Perdisia editore, Bologna.

Bird­Gui­des Ltd. 2009. "Balia nera Fi­ce­du­la hy­po­leu­ca". LINK